Accademia di Medicina di Torino “Esercizio Fisico come terapia delle Malattie Reumatiche”
Martedì 14 gennaio 2025 alle ore 21 l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Esercizio Fisico come terapia delle Malattie Reumatiche”. Dopo l’introduzione a cura di Enrico Fusaro, Primario di Reumatologia, Città della Salute e della Scienza, Torino e socio dell’Accademia di Medicina interverranno Simone Parisi, Dirigente Medico Reumatologo presso la SC Reumatologia, Città della Salute e della Scienza, Torino e Luca Semperboni, Medical Lab e Medico della Nazionale Maschile di Tennis (FITP).
L’esercizio fisico, fino a circa 15 anni fa, era, se non apertamente controindicato, considerato come un elemento che poteva contribuire, attraverso lo stress meccanico, ad incrementare il danno permanente provocato dalle patologie artritiche, in particolare dell’artrite reumatoide.
I progressi dei trattamenti hanno notevolmente ridotto sia l’attività di malattia, e quindi migliorato la qualità della vita, sia la progressione del danno articolare. I pazienti dell’era della diagnosi precoce, del “treat to target”, e del metotressato e dei biologici sono pazienti che non hanno più la prospettiva della disabilità, che vivono una vita pressoché normale, e che chiedono di mantenere invariato il proprio stile di vita. Allo stesso modo è dimostrato che una regolare attività motoria contribuisce al benessere generale e alla riduzione del rischio cardiovascolare e osteometabolico. Si apre pertanto un nuovo orizzonte nel trattamento delle malattie reumatiche: alla terapia farmacologica, imprescindibile, si affiancano trattamenti non farmacologici che contribuiscono ad un benessere del paziente attraverso un approccio olistico.
Infine vi sono persone che svolgono attività sportive in modo regolare e talvolta professionistico, e che sviluppano una patologia reumatica. Con tutte le precauzioni del singolo caso, è oggi quanto mai importante considerare la possibilità di consentire il mantenimento dell’attività. Il.modello esposto è una grande sfida in quanto oggi non è più tempo di dare un generico consiglio sull’attività motoria, ma si deve “prescrivere” l’esercizio fisico, come fosse un farmaco: quale attività, quanto e quando esercitarla. L’occasione può essere utile per riflettere, in sede di discussione, dell’importanza dell’esercizio fisico nelle malattie croniche.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino “Nuove frontiere nel trattamento del Lupus”
Martedì 17 dicembre alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino apre le sue porte per una serata scientifica d’eccezione, dedicata ai progressi nel trattamento del Lupus. L’evento, accessibile sia in presenza sia in modalità webinar, vedrà la partecipazione di due luminari del settore.
Dopo l’introduzione del Prof. Dario Roccatello, Professore di Nefrologia presso l’Università di Torino e socio dell’Accademia di Medicina, salirà sul palco Brad Rovin, Professore presso il Wexner Medical Center dell’Università dell’Ohio, riconosciuto a livello globale come una delle figure di spicco nello studio della nefropatia lupica.
Una serata con un protagonista mondiale
Il Prof. Brad Rovin è noto per aver rivoluzionato il trattamento del Lupus, una malattia complessa e multiforme che coinvolge il sistema immunitario e può interessare i reni (nefrite lupica) nelle sue forme più severe. I suoi studi sulle terapie emergenti hanno rivoluzionato l’approccio terapeutico a questa malattia e hanno aperto prospettive in passato inimmaginabili.
Che cos’è il Lupus eritematoso sistemico (LES)?
Il LES è una malattia del connettivo caratterizzata da manifestazioni eritematose cutanee e mucose, sensibilità alla luce del sole e coinvolgimento sistemico di quasi tutti gli organi e apparati come il rene, le articolazioni, il sistema nervoso centrale, le sierose e il sistema emopoietico, dovute a deposito di immunocomplessi e complemento. Colpisce più frequentemente le donne, soprattutto fra i 15 e i 40 anni.
Un’occasione unica per approfondire il tema e confrontarsi con esperti internazionali.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino “MicroRNA e regolazione genica: le ricerche che hanno portato al Nobel per la Medicina 2024”
Venerdì 22 novembre alle ore 17.30 l’Accademia di Medicina di Torino terrà la seduta inaugurale dell’anno accademico 2024/2025, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “MicroRNA e regolazione genica: le ricerche che hanno portato al Nobel per la Medicina 2024”.
Interverrà Enzo Medico, Professore Ordinario di Istologia dell’Università degli Studi di Torino, e Direttore del Laboratorio di Oncogenomica presso l’Istituto di Candiolo.
I microRNA, scoperti nel 1993 da Victor Ambros e Gary Ruvkun, sono piccole molecole di RNA che inducono la degradazione degli RNA messaggeri o ne inibiscono la traduzione in proteine. In questo modo regolano l’espressione genica e influenzano processi fondamentali, fra cui differenziazione, proliferazione e morte cellulare. La scoperta dei microRNA ha aperto nuove strade allo sviluppo di terapie innovative, specialmente in oncologia, cardiologia e neurologia, basate sulla loro modulazione positiva o negativa.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Storia della pubblicità farmaceutica per la terapia del dolore e delle malattie reumatologiche
L’8 novembre 2024, presso il Palazzo del Rettorato (Via Po 17 a Torino), verrà inaugurata la mostra “Storia della pubblicità farmaceutica per la terapia del dolore e delle malattie reumatologiche”.
Un’iniziativa culturale promossa dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR), dall’Istituto di Storia della Reumatologia (ISR) e dal Museo Nazionale Collezione Salce, in collaborazione con la Direzione Regionale Musei della Basilicata (DRM-Bas). L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 17 novembre 2024.
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Accademia di Medicina di Torino “La genetica della malattia di Alzheimer: che c’è di nuovo?”
Martedì 8 ottobre alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “La genetica della malattia di Alzheimer: che c’è di nuovo?”. Dopo l’introduzione a cura di Irma Dianzani, Professore di Patologia Generale, Università del Piemonte Orientale e socio dell’Accademia di Medicina, interverranno Innocenzo Rainero, Professore ordinario di Neurologia, Dipartimento di Neuroscienze, Università degli Studi di Torino e Alfredo Brusco, Professore di Genetica Medica, Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini, Università di Torino.
La malattia di Alzheimer è una condizione complessa e multifattoriale. Mutazioni ad alto impatto in tre geni, la proteina precursore dell’amiloide (APP), la presenilina 1 (PSEN1) e la presenilina 2 (PSEN2), causano la malattia di Alzheimer autosomica dominante (ADAD) a esordio precoce, mentre la triplicazione del gene APP nella sindrome di Down porta alla malattia di Alzheimer associata a sindrome di Down (DSAD). Queste forme genetiche rappresentano una porzione molto piccola di casi. Tra i geni che predispongono alle forme isolate, l’apolipoproteina E4 (codificata da APOE4, una variante del gene APOE) è considerato il più forte fattore di rischio genetico. Un recente studio di Fortea et al. pubblicato su Nature Medicine, fornisce prove complete a sostegno del ruolo dell’omozigosi APOE4 come una nuova forma di malattia di Alzheimer geneticamente determinata, simile all’ADAD e al DSAD. Questa forma potrebbe spiegare tra il 15% e il 20% di tutti i casi di Alzheimer, rendendola la malattia genetica più comune al mondo. Questa ricerca ha implicazioni importanti nel campo della malattia di Alzheimer, aprendo nuove entusiasmanti strade per la ricerca, lo sviluppo terapeutico e la progettazione di studi clinici.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
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Accademia di Medicina di Torino “Il trapianto epatico nelle metastasi al fegato dei tumori solidi: realtà e prospettive”
Venerdì 28 giugno alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo ”Il trapianto epatico nelle metastasi al fegato dei tumori solidi: realtà e prospettive”. Dopo l’introduzione a cura di Alessandro Comandone, Primario di Oncologia alla ASL di Torino e Socio emerito dell’Accademia di Medicina, interverranno Massimo Aglietta, Professore di Oncologia all’Università di Torino e Renato Romagnoli, Direttore della Struttura complessa di Chirurgia Generale 2 e del Centro Trapianti di Fegato dell Città della Salute e della Scienza di Torino, entrambi Soci dell’Accademia di Medicina .
Circa il 50% dei carcinomi del colon retto, che rappresenta un grave problema epidemiologico e sociale (sono circa 50.000 i nuovi casi all’anno in Italia) si presenta o diventerà metastatico (più comunemente al fegato) entro cinque anni. La classificazione ESMO (European Society of Medical Oncology) riconosce tre diverse situazioni: metastasi operabili immediatamente (sopravvivenza del 35-45% a 5 anni), metastasi operabili dopo terapia medica neoadiuvante (sopravvivenza 20%-30% a 5 anni), metastasi non resecabili (sopravvivenza <5% a 5 anni e sopravvivenza mediana di 12 mesi). I risultati delle varie terapie mediche sono positivi, con risposte obiettive del 45%, mentre le forme operate radicalmente hanno una possibilità di ricaduta superiore al 50%. Di conseguenza, la possibilità di trattare questi pazienti con metastasi con il trapianto epatico apre nuove possibilità di cura in un campo purtroppo cristallizzato nei risultati da oltre 10 anni. Mentre per i più rari tumori neuroendocrini maligni del tratto gastro-entero-pancreatico il trapianto di fegato ha già guadagnato da alcuni anni un ruolo nella cura di alcuni pazienti affetti da metastasi epatiche non resecabili, per la più ampia coorte di soggetti affetti da metastasi epatiche da neoplasie colo-rettali il trapianto epatico ha ricevuto solo recentemente la consacrazione quale terapia salva-vita in pazienti selezionati affetti da lesioni non altrimenti resecabili chirurgicamente. E’ infatti recentissima la pubblicazione dei dati del primo studio prospettico randomizzato TransMet al congresso ASCO (American Society of Clinical Oncology) di Chicago, nel quale la sopravvivenza registrata nei pazienti nel braccio chemioterapia + trapianto epatico rispetto a quelli nel braccio solo chemioterapia è risultata straordinario (sopravvivenza a 5 anni intent-to-treat 57% vs 13%, per protocol 73% vs 9%).
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.
Accademia di Medicina di Torino “Infezioni emergenti e riemergenti nel bambino: non soltanto malattie di importazione”
Martedì 18 giugno alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Infezioni emergenti e riemergenti nel bambino: non soltanto malattie di importazione”. Dopo l’introduzione a cura di Franca Fagioli, Direttore Dipartimento Patologia e Cura del Bambino “Regina Margherita” e socio dell’Accademia di Medicina, interverranno Silvia Garazzino, Responsabile S.S. Infettivologia Pediatrica, ed Erika Silvestro, Dirigente Medico S.C. Pediatria Specialistica U. Le conclusioni saranno a cura di Ugo Ramenghi, Direttore S.C. Pediatria Specialistica Pediatrica U. Tutti i relatori afferiscono all’Ospedale Regina Margherita, Città della Salute e della Scienza di Torino.
La ripresa a pieno regime dei viaggi, delle migrazioni e degli scambi commerciali, dopo la lunga parentesi della pandemia da SARS-CoV-2, ha condotto all’incremento nelle nostre latitudini, ed anche in ambito pediatrico, di patologie infettive tradizionalmente considerate di importazione. Parimenti, il riscaldamento climatico e l’introduzione di nuove specie di vettori nel nostro territorio hanno creato le condizioni essenziali per l’emergenza di focolai infettivi autoctoni. Nella pratica clinica ci troveremo dunque ad affrontare sempre più spesso malattie come la tubercolosi, la leishmaniosi, la febbre Dengue, la malaria ed altre infezioni trasmesse da vettori, che ormai l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) considera minacce emergenti per l’Europa.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
“Sicuri della nostra salute” campagna informativa del Ministero della Salute sul FSE.
Si rammenta la possibilità di opporsi – entro il 30 giugno 2024, tramite apposita funzione del Sistema Tessera Sanitaria – all’inserimento automatico nel fascicolo dei dati e documenti sanitari generati da eventi clinici riferiti alle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale prima del 19 maggio 2020.
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Accademia di Medicina di Torino “Oltre la sclerosi multipla: le encefaliti e le mieliti autoimmuni”
Martedì 21 maggio alle ore 18, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Oltre la sclerosi multipla: le encefaliti e le mieliti autoimmuni”. Dopo l’introduzione a cura di Adriano Chiò, Responsabile del Centro per la SLA, Università di Torino, i relatori saranno Matteo Gastaldi, Dirigente medico, Unità di Neuroncologia e Neuroinfiammazione, Responsabile, sezione di ricerca di Neuroimmunologia, IRCCS Fondazione Mondino, e Maria Claudia Vigliani, Neurologa, Dipartimento di Neuroscienze, Città della Salute e della Scienza di Torino.
Le encefaliti e le mieliti autoimmuni costituiscono un ampio gruppo di patologie in rapida crescita dal punto di vista epidemiologico. Si tratta di patologie con sintomatologia estremamente variegate e talora, almeno in fase iniziale, assai subdole e pertanto di difficile diagnosi. Tuttavia l’identificazione precoce di tali patologie è di estrema importanza, poiché sono suscettibili di trattamenti spesso molto efficaci.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino “La prevenzione dello stroke cardio-embolico nella Fibrillazione Atriale”
Martedì 7 maggio alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “La prevenzione dello stroke cardio-embolico nella Fibrillazione Atriale”. L’incontro si svolgerà come “talk show”. Dopo l’introduzione a cura di Patrizia Presbitero, Senior Consultant Radiologia interventistica Humanitas Research Hospital e socio dell’Accademia di Medicina, i relatori saranno Giacomo Boccuzzi, Direttore Struttura Complessa Cardiologia 2, Ospedale San Giovanni Bosco, Torino, Fiorenzo Gaita, già Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia Universitaria, Città della Salute e della Scienza di Torino, Mario Bazzan, Referente Trombosi ed Emostasi, Cmid, Centro Interregionale Malattie Rare, Osp. S.Giovanni Bosco, Torino.
La fibrillazione atriale è il più frequente disturbo del ritmo in costante aumento per l’aumento della vita media responsabile del 15-20% di tutti gli ictus ischemici.
1) La diagnosi particolarmente se parossistica e con pochi sintomi può risultare sottostimata
2) l’efficacia della terapia farmacologica o ablativa nel mantenimento del ritmo è scelta in base all’età, alla comorbidità, alla stima dell’efficacia
3) il trattamento anticoagulante di ultima generazione efficacissimo nel ridurre il rischio tromboembolico comporta complicanze emorragiche in sottogruppi di pazienti come l’insufficienza renale o epatica, uso di antipiastrinici, foci di sanguinamento, etc. Nuovi farmaci anticoagulanti come gli anticorpi monoclonali antifattori XI o XII, alcune micromolecole e la chiusura dell’auricola sinistra, fonte di formazione di trombi nel 90% dei casi di FA, possono essere una alternativa.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Giornata per la donazione degli organi- 14 aprile 2024
Si informa che, con Decreto del Ministro della Salute 20 febbraio 2024, pubblicato nella G.U. n. 62 del 14.30.2024 (clicca qui), è stata indetta, per il giorno 14 aprile p.v., la “Giornata per la donazione degli organi” per l’anno 2024. Scarica locandina
Accademia di Medicina di Torino “Gestione domiciliare dell’insufficienza respiratoria cronica”
Venerdì 5 aprile alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Gestione domiciliare dell’insufficienza respiratoria cronica”. Dopo l’introduzione a cura di Paolo Cavallo Perin, Professore Medicina Interna, Università di Torino, e socio dell’Accademia di Medicina, interverranno come relatori Carlo Albera, già Primario Pneumologia, Ospedale Molinette, Torino e Roberto Torchio, Specialista in Pneumologia, Centro disturbi respiratori del sonno, Ospedale Koelliker, Torino.
Nella seduta verrà trattato il tema della gestione domiciliare della insufficienza respiratoria cronica. Si fornirà una panoramica degli attuali orientamenti nella prescrizione e nella erogazione domiciliare di ossigenoterapia e di ventilazione non-invasiva con riguardo anche alla telemedicina utilizzata oggi per il monitoraggio ed il follow up dei pazienti.
L’insufficienza respiratoria cronica è una condizione causata da patologie che colpiscono non solo l’apparato respiratorio che esitano nell’incapacità di mantenere il corretto equilibrio di O2 e CO2 nel sangue nei tessuti riducendo la sopravvivenza e causando un peggioramento della qualità di vita. In questa seduta verrà trattato il tema della sua gestione domiciliare ed in particolare saranno illustrati e discussi gli attuali orientamenti nella prescrizione e nella erogazione domiciliare di ossigenoterapia e di ventilazione non-invasiva con speciale riguardo alla crescente importanza della telemedicina utilizzata oggi per il monitoraggio ed il follow up dei pazienti ottimizzando i risultati a lungo termine e razionalizzando l’uso delle risorse disponibili.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino “Nuove fonti alimentari e rischio allergologico”
Martedì 26 marzo alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Nuove fonti alimentari e rischio allergologico”. Dopo l’introduzione a cura di Concetta Finocchiaro, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione clinica, membro dell’Accademia di Medicina, interverranno come relatori Laura Gasco, Professore Ordinario di Zoocolture, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università di Torino e Giovanni Rolla, già Direttore della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica dell’Università di Torino.
Concetta Finocchiaro affronterà il tema dell’espansione demografica mondiale e della classe media, fenomeno che negli ultimi decenni, con il suo desiderio di carne, latticini e alimenti ad alto contenuto proteico-calorico, ha continuamente aumentato la domanda di cibo creando una domanda eccessiva rispetto all’offerta. E’ fondamentale distinguere tra sicurezza alimentare e sicurezza nutrizionale. Le Nazioni Unite stimano che l’obesità oggi supera numericamente la sottoalimentazione cronica e che un terzo di tutti gli alimenti coltivati viene sprecato. Una relazione della Commissione Lancet nel 2019 ha stimato che, in tutto il mondo, le diete poco salutari occidentali possono causare fino a cinque morti premature ogni anno dovute alla malattia metabolica e quella oncologica. Per questo stanno nascendo delle nuove fonti alimentari e nel prossimo futuro bisognerà valutare il potenziale delle proteine degli insetti, dei prodotti a base di micro e macro alghe, delle proteine microbiche e/o dei sottoprodotti alimentari/dell’acquacoltura in termine di sicurezza alimentare. Sul potenziale allergenico di questi nuovi alimenti o cosiddetti “novel food “ci sono ancora scarse evidenze nella letteratura esistente e dovremmo aspettare qualche anno per avere delle evidenze di peso scientifico.
I relatori discuteranno sul tema della produzione di cibo, tra i fattori maggiormente responsabili del cambiamento ambientale.
Vi è pertanto l’impellente necessità di individuare e sviluppare fonti alternative di proteine, prodotte localmente e ecosostenibili. Tra le fonti alternative di proteine quelle che maggiormente ad oggi sembrano essere più promettenti sono gli insetti, le microalghe e i legumi diversi dalla soia e dalle arachidi. La relazione affronterà il rischio allergologico connesso alla diffusione di queste nuove fonti proteiche.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Videoabstract:
https://www.youtube.com/watch?v=LtKKoyd1bPw
https://www.youtube.com/watch?v=Zv9PtaWvVBI
Accademia di Medicina di Torino “L’implantologia nella riabilitazione funzionale del cavo orale”
Venerdì 23 febbraio alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “L’implantologia nella riabilitazione funzionale del cavo orale”. I relatori saranno Stefano Carossa, Professore Emerito di Malattie Odontostomatologiche, Università degli Studi di Torino e socio dell’Accademia di Medicina e Paolo Pera, Professore Emerito di Odontoiatria e Protesi Dentaria, Università di Genova.
L’edentulismo comporta importanti deficit funzionali non completamente compensati mediante le riabilitazioni orali tradizionali. La terapia riabilitativa con supporto impiantare ha migliorato significativamente il ripristino funzionale anche se al riguardo molte domande rimangono ancora senza risposta. La salute del paziente, la qualità e la quantità dell’osso, le tecniche chirurgiche, le macro e le micro caratteristiche del dispositivo implantare influenzano la guarigione dell’osso e di conseguenza i cambiamenti dell’osso perimplantare. Scopo della relazione è evidenziare i fattori che influenzano il successo nelle riabilitazioni con carico funzionale immediato e descrivere un protocollo dove i fattori chirurgici protesici sono integrati e finalizzati a un’alta predicibilità nel trattamento di pazienti parzialmente o totalmente edentuli.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Convegno “CREARE RETI PER PROTEGGERE IL SSN ED I SUOI PROFESSIONISTI”
Gli Ordini delle Professioni sanitarie e sociali del Piemonte e della Valle d’Aosta si confrontano con gli Amministratori della Sanità pubblica e privata.
Venerdì 15 dicembre 2023 dalle ore 14.00 alle ore 18.30
Conferenze prima di cena ” Perchè donare medicinali? Il banco farmaceutico come risposta alla povertà sanitaria”
Il 13 dicembre 2023 alle ore 18.15 si terrà l’appuntamento con le Conferenze Prima di Cena dal titolo “PERCHÉ DONARE MEDICINALI? IL BANCO FARMACEUTICO COME RISPOSTA ALLA POVERTÁ SANITARIA”, presso il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco (Via Pietro Giuria, 9) e in diretta streaming sul canale YouTube.
per prenotazioni scrivere all’indirizzo: chimica.eventi@unito.it
Accademia di Medicina di Torino “Sclerosi multipla: questione di genere”
Martedì 21 novembre alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Sclerosi multipla: questione di genere”. Introduce l’incontro Maria Teresa Giordana, Professore di Neurologia, Università di Torino. I relatori saranno Paola Cavalla, Responsabile Centro Sclerosi Multipla, Dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale, Città della Salute e della Scienza di Torino e Luca Marozio, Professore Associato di Ginecologia e Ostetricia, Ginecologia e Ostetricia, Ospedale Sant’Anna, Università di Torino.
La Sclerosi Multipla è una malattia autoimmune infiammatoria demielinizzante del Sistema Nervoso Centrale, tipicamente modulata dal genere. Infatti, è più frequente nel genere femminile (con un esordio in epoca riproduttiva), ma è caratterizzata da peggior prognosi nel genere maschile. La necessità di usare terapie modificanti il decorso di malattia (DMT) impone un’accurata gestione della fertilità, e, nel genere femminile della gravidanza e del post-partum. La prospettiva della Medicina di genere, centrata “sulla persona” che affronta sia un percorso di malattia cronica sia un percorso di vita, richiede una gestione interdisciplinare che coinvolga molteplici figure professionali, tra le quali spiccano il Neurologo e il Ginecologo.
Moltissime evidenze documentano gli effetti della gravidanza e del periodo post-partum sul decorso della Sclerosi Multipla, mentre non sono stati descritti effetti deleteri sulla prognosi a lungo termine. È comunque importante programmare il concepimento in un periodo di stabilità di malattia, se possibile off-therapy dopo una terapia ad alta efficacia/induttiva, o in alternativa, continuando una terapia compatibile con la gravidanza. Si discuteranno anche le criticità del periodo post-partum e le problematiche legate all’allattamento, talora ostacolato dalla necessità di riprendere una terapia DMT non compatibile.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino “Healthy Aging Week 2023”
Dal 6 all’11 novembre si svolgerà ad Alba (CN), presso l’Auditorium della Fondazione Ferrero (Strada di mezzo 44), la “Healthy Aging Week 2023” organizzata dalla Fondazione Ferrero in collaborazione con l’Accademia di Medicina di Torino, il Karolinska Institutet di Stoccolma e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Lunedì 6 novembre, la lettura inaugurale presieduta da Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina, sarà a cura di Marco Inzitari, Director of Integrated Care and Research, Parc Sanitari Peri Virgili di Barcellona. La sessione iniziale è dedicata ai “Nuovi modelli di assistenza sanitaria territoriale”. Sul tema “La gestione dell’anziano fragile”, Giulio Fornero, Direttore SC Qualità e Risk Management (Città della salute e della scienza di Torino) presenterà il documento dell’Accademia di Medicina.
Il 7 novembre il workshop, “Effects of Anti-Aging Redox Medicine on Health and Lifespan”, a cura di Giuseppe Poli, Professore Emerito di Patologia Generale all’Università di Torino, è organizzato da Oxygen Club of California in collaborazione con la Fondazione Ferrero e Soremartec; l’8 novembre il workshop “Near, New Possibilities for the Aging Research in Europe” è organizzato dal Karolinska Institutet di Stoccolma.
Il 9 e il 10 novembre si svolgerà il convegno scientifico internazionale sui temi “Alimentazione e longevità – il diabete nell’anziano” (una sessione è moderata da Teresa Cammarota, Vicepresidente dell’Accademia di Medicina e da Paolo Cavallo Perin, anche lui socio dell’Accademia) e “L’anziano chirurgico – la transizione demografica” (sessioni moderate fra altri esperti da Alessandro Comandone, Direttore SC Oncologia Medica Asl Città di Torino, Giancarlo Isaia e Patrizia D’Amelio, Médecine Cheffe Service de Gériatrie, Losanna (Svizzera).
La Healthy Aging Week si concluderà l’11 novembre sul tema “Il mio esperimento di longevità. Sguardi sul futuro biologico, esistenziale e spirituale” con gli interventi di Ettore Bologna, Responsabile Attività mediche e socioassistenziali della Fondazione Ferrero, di Marcel Rufo, membro del Comitato scientifico della Fondazione e una tavola rotonda moderata da Piero Bianucci con la partecipazione di Antonella Viola, Professoressa Ordinaria del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, del Teologo e Filosofo Vito Mancuso e di Ezio Giacobini, Professore Emerito dell’Università di Ginevra.
Le giornate del 6 e 9/10 novembre sono accreditate per le professioni sanitarie con 4,5 crediti ECM per il giorno 6 novembre e 7,5 per il 9 e il 10 novembre. L’iscrizione on line sul sito www.fondazioneferrero.it avviene dal 15 settembre al 15 ottobre e sul medesimo sito tutti gli eventi saranno trasmessi in streaming.
Il programma completo è consultabile al link https://corsi.fondazioneferrero.it/healthy-ageing-week-2023/#/
Accademia di Medicina di Torino – riunione scientifica dal titolo “La cooperazione nella salute globale: dalla didattica all’accesso alle cure”
Venerdì 30 giugno alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “La cooperazione nella salute globale: dalla didattica all’accesso alle cure”.
Introduce la serata Giulio Fornero, Direttore sanitario di “Camminare insieme”, socio dell’Accademia di Medicina.
Intervengono come relatori Gianluca Gaidano, Professore Ordinario di Ematologia, Università del Piemonte Orientale e socio dell’Accademia di Medicina e Raffaella Ravinetto, Professore associato in Politiche farmaceutiche e Salute pubblica, Presidente del Comitato Etico per la Ricerca, Istituto di Medicina Tropicale, Anversa, Belgio.
Giulio Fornero parte da un dato dell’OMS, oggi ci sono circa un miliardo di migranti a livello globale, circa uno su otto persone. C’è l’urgente necessità di studiare e mitigare le cause profonde delle migrazioni e riorientare radicalmente i sistemi di assistenza sanitaria nei paesi di origine e nei paesi di accoglienza per rispondere a un mondo sempre più in movimento. L’equità in assistenza sanitaria è diventata la prima delle priorità, comprendendo accesso ai farmaci ed equità nella disseminazione delle conoscenze mediche
Gianluca Gaidano osserva che quando si parla di salute globale, vi sono alcuni elementi indispensabili di cui tenere conto nel rispetto del principio di equità: opportunità di formazione e didattica in ambito biomedico, ricerca scientifica e accesso a farmaci innovativi per tutti coloro che sono nel bisogno clinico indipendentemente dalla collocazione geografica. A livello globale, numerose istituzioni, tra cui le Società Scientifiche, sono impegnate in programmi di formazione e didattica che hanno come obiettivo la condivisione delle conoscenze in situ e online con le comunità mediche di aree geografiche svantaggiate (“underresourced”) del mondo. In ambito biomedico, sono altrettanto importanti progetti di accoglienza in Università di studenti rifugiati o comunque provenienti da paesi in crisi umanitaria. La ricerca scientifica, con particolare riguardo all’innovazione terapeutica in paesi a basso o medio reddito, deve essere promossa secondo i principi del “benefit sharing”, e quindi nella condivisione dei benefici clinici della ricerca con tutte le popolazioni che hanno preso parte alla ricerca stessa, come indicato dalla dichiarazione di Helsinki e dalle linee guida CIOMS..
Secondo Raffaella Ravinetto, siamo abituati a pensare che un programma di ricerca, ed in particolare un programma di ricerca clinica, sia completo nel momento in cui il nuovo prodotto -un farmaco, un vaccino, un test diagnostico- riceve la prima approvazione da un’autorità regolatoria. In realtà, da un punto di vista di salute pubblica, il programma potrà dirsi completo solo nel momento in cui il nuovo farmaco, vaccino o test diagnostico sarà disponibile per tutti quelli che ne hanno bisogno, indipendentemente dalla loro situazione sociale, reddito, e paese di nascita o residenza. Purtroppo, a tutt’ oggi sono almeno due miliardi nel mondo le persone che non possono accedere a farmaci, vaccini e diagnostici essenziali.
I ricercatori accademici possono svolgere un ruolo chiave per correggere questa situazione, e per incrementare l’ equità e la giustizia nella salute globale, in particolare promuovendo un’ agenda di ricerca condivisa, che non lasci indietro le necessità dei paesi a basso reddito; partenariati equi di ricerca, che valorizzino e rafforzino le capacità presenti nel Sud del mondo; un ecosistema in cui l’ accesso ai nuovi farmaci e prodotti essenziali sia costruito e pianificato a partire dalle fasi iniziali della ricerca; un’ equa condivisione dei benefici della ricerca, che non ‘scarti’ e non lasci indietro nessuno.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito https://www.accademiadimedicina.unito.it/attivita/sedute-scientifiche/prossime-sedute.html.
Videoabstract: https://www.youtube.com/watch?v=UReSS7NBPjs
Accademia di Medicina di Torino: riunione scientifica “Le ricadute cliniche del progetto genoma a vent’anni dal suo completamento”
Martedì 6 giugno alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Le ricadute cliniche del progetto genoma a vent’anni dal suo completamento”.
Introduce la serata Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina.
Intervengono come relatori Enzo Medico, Professore ordinario di Istologia, Università degli Studi di Torino e Istituto di Candiolo, e Giovanni Battista Ferrero, Professore ordinario di Pediatria, Università degli Studi di Torino e Ospedale S. Luigi Gonzaga.
Il Progetto Genoma Umano ha avuto un profondo impatto sulla medicina, rivoluzionando la nostra comprensione delle basi genetiche delle malattie e trasformando il modo in cui le diagnostichiamo, trattiamo e preveniamo. Una ricaduta particolarmente significativa si è avuta nel campo della genetica clinica: la conoscenza del genoma umano ha permesso di identificare varianti genetiche associate a malattie ereditarie anche molto rare, fornendo un quadro più accurato della predisposizione genetica dei pazienti a determinate condizioni. Il Progetto Genoma ha poi aperto la strada alla medicina di precisione, consentendo di identificare mutazioni genetiche associate a malattie complesse come il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito https://www.accademiadimedicina.unito.it/attivita/sedute-scientifiche/prossime-sedute.html.
12 maggio 2023 – invito Conferenza Divulgativa “La Coscienza è Quantistica”
Invito e istruzioni per registrarsi
2 maggio 2023 – Accademia di Medicina di Torino – riunione scientifica – titolo “Malformazioni congenite da talidomide: una storia infinita”
Martedì 2 maggio alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Malformazioni congenite da talidomide: una storia infinita”. Intervengono come relatori Benedetto Terracini, Professore di Epidemiologia dei tumori umani e socio emerito dell’Accademia di Medicina, e Luisa Guerrini, Professore Associato di Biologia Molecolare, Dipartimento d Bioscienze – Università degli Studi di Milano.
Benedetto Terracini partirà dal fatto che intorno al 1960, in Italia, i nati vivi malformati a causa dell’assunzione materna dell’antiemetico talidomide furono circa 2000. Lungo i decenni, in confronto ad altri paesi, scarsa attenzione è stata rivolta alle vittime da parte dell’accademia e delle autorità sanitarie. Eppure, 7 delle 16 industrie farmaceutiche che producevano specialità contenenti talidomide erano italiane. Attualmente, i principali motivi di sconcerto scientifico sono l’esclusione – da parte ministeriale – di un rapporto causa-effetto (e quindi dall’indennizzo) per i nati in data ritenuta incompatibile con quella della registrazione di tali specialità e per i soggetti affetti “soltanto” da danni monolaterali agli arti.
Luisa Guerrini da anni studia gli effetti teratogeni della talidomide ed ha contribuito a definire i meccanismi molecolari alla base della teratogenicità della talidomide dimostrando che il target delle talidomide per le malformazioni agli arti e all’orecchio è il fattore trascrizionale p63. Utilizzando come sistema modello il pesce Zebra, modello animale accettato dalla comunità scientifica in quanto molti dei meccanismi molecolari che regolano lo sviluppo embrionale sono conservati evolutivamente dallo zebrafish ai vertebrati superiori, ha dimostrato che, durante lo sviluppo embrionale, la talidomide causa la degradazione della proteina p63 e questo comporta difetti di sviluppo alle pinne (omologhi degli arti) e alla vescicola otica (omologa dell’orecchio). Ha dimostrato inoltre che la talidomide agisce solo a livello della proteina p63 e non del DNA e questo è in accordo con l’evidenza che i figli dei talidomidici non hanno alcuna malformazione trasmessa loro dal genitore talidomidico. Infine, come accaduto nell’uomo, anche nel pesce Zebra si hanno difetti di sviluppo monolaterali indotti dalla talidomide.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito https://www.accademiadimedicina.unito.it/attivita/sedute-scientifiche/prossime-sedute.html.
Videoabstract al link https://www.youtube.com/watch?v=L44kDN-h9JI
14 aprile 2023 – Comunicato stampa Accademia di Medicina di Torino
Venerdì 14 aprile alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Le pneumopatie fibrosanti progressive: attualità e prospettive diagnostiche e terapeutiche”. Introduce la serata Edoardo Comino, Primario Emerito di Radiologia A.O. San Giovanni Bosco di Torino e socio emerito dell’Accademia. Intervengono come relatori Carlo Albera, Professore Associato Malattie dell’apparato respiratorio, Università di Torino, Direttore S.C. Pneumologia Universitaria, A.O. Città della Salute e della Scienza, Presidio Molinette e Giancarlo Cortese, Direttore S.C. Radiologia, A. O. San Giovanni Bosco di Torino.
Le malattie fibrosanti del polmone rappresentano una sfida tanto nella loro diagnosi quanto nella loro gestione clinica in quanto spesso gravate da una prognosi non differente da quella di una neoplasia. Con lo sviluppo delle conoscenze dei meccanismi etiopatogenetici piuttosto che la differenziazione tra le molteplici e diverse patologie, l’interesse si sta focalizzando sull’individuazione delle forme progressive e sul loro trattamento con farmaci antifibrotici in grado di limitare il danno ingravescente ed irreversibile che provoca incremento del rischio di morte e riduzione della qualità di vita. Il “Gold standard” per il corretto approccio diagnostico e terapeutico è oggi riconosciuto nell’intervento di un team multidisciplinare di figure professionali esperte in materia tra cui in primis il clinico ed il radiologo.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito https://www.accademiadimedicina.unito.it/attivita/sedute-scientifiche/prossime-sedute.html.
Accademia di Medicina di Torino, riunione scientifica,: “Terapie cellulari (CAR-T) in oncoematologia e nei tumori solidi”
Martedì 21 marzo alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Terapie cellulari (CAR-T) in oncoematologia e nei tumori solidi””. Introduce la serata Bruno Benedetto, Professore Ordinario di Ematologia, Università di Torino e socio dell’Accademia. Intervengono come relatori Marta Coscia, Professore Associato di Ematologia, Università di Torino, e Fabrizio Carnevale, coordinatore del programma Trapianti e Terapie cellulari, dell’Istituto di Candiolo (TO), IRCCS.
I linfociti T ingegnerizzati con sistemi recettore-antigene chimerici (definiti CAR T dalla dizione inglese) hanno cambiato il paradigma di trattamento di molte patologie linfoproliferative a cellule B, fornendo una potenziale cura per pazienti recidivati/ refrattari. Le risposte a lungo termine in pazienti con leucemia linfoblastica acuta e linfomi non Hodgkin hanno incoraggiato un ulteriore sviluppo in altre neoplasie, tra le quali il mieloma multiplo, con incoraggianti risultati clinici. Sebbene la resistenza al trattamento e la gestione delle complicanze ne limitino l’uso diffuso, i CAR T sono oggetto di un’intensa attività di ricerca preclinica e clinica. Inoltre, le indicazioni per l’applicazione clinica di queste terapie cellulari sono in rapida crescita. In contrasto, le cellule CAR -T nei tumori solidi hanno sinora dato risultati limitati, in termini di effetti terapeutici, rispetto a quanto osservato per le neoplasie ematologiche. Molti fattori influenzano sia le cellule tumorali sia il loro microambiente. La mancanza di antigeni bersaglio tumore-specifici e tossicità gravi, potenzialmente fatali, causate da effetti “on-target off-tumor” rappresentano ostacoli importanti. Tuttavia, nei prossimi anni, si svilupperà un’intensa ricerca nell’ambito della lotta contro il cancro per ottimizzare le terapie cellulari e migliorare la sopravvivenza dei pazienti. In questo simposio, verrà presentato un aggiornamento dei ruoli attuali e potenzialmente futuri delle cellule CAR T nel trattamento dei tumori ematologici e solidi.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito https://www.accademiadimedicina.unito.it/attivita/sedute-scientifiche/prossime-sedute.html.
Accademia di Medicina di Torino: “La Riproduzione Assistita: tecnologie d’avanguardia e riflessi psicologici, bioetici e sociali
Martedì 14 marzo alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “La Riproduzione Assistita: tecnologie d’avanguardia e riflessi psicologici, bioetici e sociali”. Introduce la serata Marco Massobrio, Professore Emerito di Ostetricia e Ginecologia e socio dell’Accademia. Intervengono come relatori Alberto Revelli, Direttore della Clinica Ginecologica e Ostetrica 2, Università di Torino, Città della Salute e della Scienza di Torino, Ospedale Sant’Anna, ed Elena Vegni, Professore Ordinario di Psicologia Clinica, Università di Milano.
Le tecnologie di Riproduzione Assistita si sono evolute molto rapidamente negli ultimi 40 anni, da quando furono introdotte la prima volta nella pratica clinica su larga scala. Oggi la gran parte dei casi di infertilità di coppia possono essere risolti ricorrendo a queste tecniche, e circa il 3-4% di tutti i bambini che nascono in Europa sono concepiti in laboratorio; questa percentuale è verosimilmente destinata a crescere nei prossimi anni. Ogni progresso tecnologico ha implicazioni bioetiche, sociali e psicologiche, e nel caso specifico è finalizzato ad ottimizzare non solo l’efficacia delle procedure, ma anche la sicurezza, sia per la paziente, sia per il nascituro. Le più interessanti tecnologie d’avanguardia in quest’ambito della Medicina sono due: l’impiego dell’intelligenza artificiale per lo studio dello sviluppo dell’embrione, e quello della diagnosi di normalità genetica con metodiche non invasive. Lo scopo finale è curare l’infertilità con sempre maggior efficienza, con il minimo rischio per la salute fisica e mentale delle donne, e la massima probabilità che il prodotto del concepimento in vitro sia alla fine un bambino sano, nel rispetto dei principi della Bioetica Medica.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), collegandosi da remoto al sito https://www.accademiadimedicina.unito.it/attivita/sedute-scientifiche/prossime-sedute.html
Accademia di Medicina di Torino: riunione scientifica “Le terapie innovative nelle malattie muscolari del bambino e dell’adulto”
Martedì 28 febbraio alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Le terapie innovative nelle malattie muscolari del bambino e dell’adulto”. Introduce la serata Adriano Chiò, Responsabile del Centro per la SLA, Università di Torino e socio dell’Accademia. Intervengono come relatori Federica Ricci, Referente area pediatrica del Centro Malattie Neuromuscolari dell’A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino, e Tiziana Mongini, Responsabile S.S. Malattie Neuromuscolari, Dipartimento di Neuroscienze RLM, Università di Torino.
La malattie neuromuscolari rappresentano un vasto gruppo di malattie rare che colpiscono il sistema nervoso periferico e che possono esordire a qualsiasi età, dall’epoca neonatale fino a quella adulta avanzata, con impatto significativo sulla autonomia, sulla qualità di vita e sulla sopravvivenza. Nell’ultimo decennio, grazie alla disponibilità di nuove tecnologie e al conseguente miglioramento della comprensione dei vari meccanismi patogenetici, è iniziata una nuova era per le malattie neuromuscolari, caratterizzata dalla disponibilità di terapie innovative, inclusa la terapia genica, e dall’evoluzione degli standard di cura multidisciplinari. Tutto ciò ha determinato un cambiamento radicale dei quadri clinici e del decorso delle malattie, con ricadute positive sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie, e l’emergenza di nuovi bisogni sanitari, quali ad esempio la diagnosi precoce e la transizione.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), collegandosi da remoto al sito https://www.accademiadimedicina.unito.it/attivita/sedute-scientifiche/prossime-sedute.html
TORINO: INNOVATIVO PROGETTO DI ASSISTENZA AGLI ANZIANI
In considerazione delle criticità frequentemente presenti negli anziani, che sono a maggior rischio di isolamento a causa della carenza delle reti parentali e di sostegno primario, la FIDAPA BPW Italy (Federazione italiana donne arti professioni affari) del Distretto Nordovest-Sezione di Torino, ha proposto un progetto dal titolo “Case della prevenzione delle malattie croniche dell’anziano autosufficiente“ che, messo a punto da un gruppo di lavoro composto da Medici, Geriatri e Sociologi, è stato patrocinato dall’Accademia di Medicina di Torino, dall’Ordine del Medici e Odontoiatri della Provincia di Torino e dalla FIMMG – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale; il progetto propone un’iniziativa di sostegno alla vita domestica e di relazione, del tutto innovativa rispetto a quanto già disponibile (poliambulatori, assistenza domiciliare, centri diurni per anziani, caffe Alzheimer ecc), fornendo un servizio di assistenza integrativa, caratterizzato dalla polifunzionalità di prestazioni a valenza preventiva.
In sintesi, si intende sottrarre gli anziani alla solitudine, consentendo loro di socializzare con altre persone mediante l’organizzazione di una serie di attività come:
Ø Partecipare a giochi, momenti di divertimento, ascoltare brani musicali, leggere ad alta voce giornali, libri e romanzi, discutere argomenti di attualità
Ø Organizzare corsi di ginnastica
Ø Promuovere una corretta igiene personale
Ø Consumare in compagnia il pranzo o anche riceverlo a casa e imparare a prepararsi i pasti
Ø Apprendere i principi di una dieta corretta
Ø Ricevere assistenza per l’appropriata assunzione dei medicinali
Ø Illustrare le metodologie per utilizzare i servizi (Comune, INPS, Posta e Banca, ecc.)
Obiettivi:
- a) Pianificare operazioni attive di educazione sanitaria scientificamente efficaci nella prevenzione delle malattie e delle sindromi geriatriche, con particolare riferimento a quelle neurodegenerative, osteoarticolari e metaboliche, mantenendo il più possibile l’autosufficienza dell’anziano, in un’ottica di prevenzione secondaria e terziaria.
- b) Promuovere la socialità e il contatto fra gli utenti, stimolandone la creatività e le capacità di comunicazione.
Criteri di ammissione:
Considerando l’estrema disomogeneità della popolazione anziana, sarebbe arduo definire con precisione le caratteristiche cliniche delle persone che potenzialmente potrebbe beneficiare dell’iniziativa: in generale tuttavia vi potrebbero accedere persone anche solo parzialmente autosufficienti ed affette da patologie croniche e degenerative in una fase non complicata, che di fatto interessano la maggioranza degli anziani, ed in grado di raggiungere la sede delle attività e di recepire adeguatamente quanto loro proposto
Accademia di Medicina di Torino: riunione scientifica dal titolo “Le vescicole extracellulari da cellule staminali nella rigenerazione del danno renale”
Venerdì 13 gennaio alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Le vescicole extracellulari da cellule staminali nella rigenerazione del danno renale”. L’incontro verrà introdotto da Giuseppe Segoloni, professore di Nefrologia, Università di Torino. Il relatore sarà Giovanni Camussi, Professore Emerito nel Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino. Entrambi sono soci dell’Accademia di Medicina.
Il potenziale rigenerativo delle cellule staminali dipende dal rilascio di mediatori che agiscono in modo paracrino. Le vescicole extracellulari liberate dalle cellule staminali possono trasferire a cellule danneggiate delle informazioni molecolari che sono in grado di coordinare la riparazione endogena del tessuto. Questo meccanismo fisiologico di comunicazione tra cellule può essere sfruttato a livello terapeutico prospettando una potenzialità di terapia staminale senza cellule. In questa presentazione si discutono gli studi preclinici che mostrano il potenziale rigenerativo e anti-fibrotico delle vescicole extracellulari in modelli sperimentali di danno renale acuto e cronico.
Giuseppe Piccoli, professore di Nefrologia, Università di Torino e Piero Stratta, Professore di Nefrologia, Università Piemonte Orientale, Novara, ricorderanno, il 100° anniversario della nascita del prof. Antonio Vercellone.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina Torino seduta scientifica “La crisi alimentare”
Il 30 novembre alle ore 16, organizzata dalle Accademie di Agricoltura, delle Scienze, di Medicina, avrà luogo una seduta scientifica dal titolo “La crisi alimentare”. Intervengono Pietro Terna, Professore Ordinario di Economia, Università di Torino, Paola Bonfante, Professore Emerito, già di Botanica, Università di Torino, e Giuseppe Poli, Professore di Patologia Generale, Università di Torino.
Il prof. Terna tratterà il tema “Geopolitica, complessità e crisi alimentare”.
La spiegazione delle disuguaglianze nel mondo sono molte e ciascuna di per sé insufficiente. La risposta spesso ripetuta è che buone istituzioni e libertà economica sono il motore della prosperità, perché sono di incentivo all’introduzione del progresso tecnologico. Non è così semplice, purtroppo. Le differenze che si misurano tra le diverse aree sono dovute in gran parte al diverso grado di complessità dei beni prodotti, importati ed esportati e la crisi alimentare, con le sue ulteriori diseguaglianze, è fortemente influenzata dal grado di sviluppo delle diverse economie.
Videoabstract: https://www.youtube.com/watch?v=EkzMTDh998M&t=29s
La prof.ssa Bonfante si occuperà di “Piante, Cibo, Società: un’intersezione di emergenze”.
Gli otto miliardi di persone che attualmente abitano la terra hanno nelle piante le prime alleate per affrontare molte delle emergenze che colpiscono il nostro pianeta. Grazie alla loro capacità di fissare l’energia luminosa, di ridurre l’anidride carbonica e di liberare ossigeno, le piante svolgono un ruolo primario nei processi energetici che regolano la vita sulla terra. Dalla nascita dell’agricoltura, 10 000 anni fa, l’uomo ha imparato a controllare lo sviluppo delle piante per produrre cibo. La Rivoluzione verde degli anni 60 del secolo scorso ha modificato non solo la dieta delle piante, fornendo loro fosforo, azoto e potassio in abbondanza grazie ai fertilizzanti, ma tutta la società. Le tre C attuali (Climate, Covid, Conflict) ci stanno drammaticamente confermando come le piante e il cibo che esse producono siano centrali per la salute dell’umanità. Scienza e politica devono agire in modo allineato, riconoscendo e valorizzando le piante come il capitale verde che si prende cura di tutti gli abitanti del pianeta.
Videoabstract: https://www.youtube.com/watch?v=waHPovAZc_A&t=13s
Il prof. Poli affronterà la questione “Grassi alimentari, Nutrizione umana e Ambiente”.
I grassi hanno funzioni cruciali nell’organismo umano, ciò nonostante essi non ricevono sufficiente considerazione nei programmi di nutrizione sostenibile. In realtà, servirebbe un ulteriore incremento nella produzione di grassi per far raggiungere a tutti, globalmente, i livelli raccomandati di loro assunzione con la dieta. Possibili strategie per raggiungere tale obiettivo includono l’utilizzo come alimento di parte degli oli vegetali attualmente impiegati per altri scopi, il miglioramento della resa nella produzione di olio di palma e di arachidi, evitando ulteriore deforestazione, l’ottimizzazione del consumo di grassi animali orientando quest’ultimo su quelli a relativo minor impatto ambientale.
Videoabstract: https://www.youtube.com/watch?v=Bq7Yl4NI2Eg
Si potrà seguire l’incontro accedendo alla Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze in via Accademia delle Scienze 6 a Torino. La registrazione dell’incontro sarà disponibile dopo qualche giorno sul sito www.accademiadellescienze.it.
Accademia di Medicina di Torino: Riunione scientifica dal titolo “Il distacco di retina”
Martedì 25 ottobre alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Il distacco di retina”. L’incontro verrà introdotto da Umberto Dianzani, immunologo dell’Università del Piemonte Orientale. Il relatore sarà Stefano De Cilla’, Direttore S.C. Oculistica, Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità, Novara.
Per distacco di retina si intende la separazione della neuroretina dal sottostante epitelio pigmentato retinico determinata da un accumulo di fluido, detto “fluido sottoretinico” e clinicamente può essere classificato in tre tipi sulla base dei meccanismi patogenetici che lo determinano:
. Distacco di retina regmatogeno (dal greco “rhegma” che vuol dire rottura)
. Distacco di retina trazionale (puro o combinato trazionale-regmatogeno)
. Distacco di retina essudativo
Incidenza: 1:10000 abitanti per anno senza predilezione di sesso, ed è bilaterale nel 10% dei casi.
Fattori predisponenti: miopia, età maggiore dei 50 aa, pregressi interventi chirurgici oculari, traumi bulbari.
Sintomi prodromici: fotopsia (flash luminosi) e miodesopsie (percezione di macchie scure mobili con i movimenti oculari).
Sintomi: riduzione del campo visivo (comparsa di una “tenda scura”) e compromissione della visione centrale se il distacco di retina raggiunge la regione maculare.
La Terapia è esclusivamente chirurgica e l’approccio può essere, in base al tipo di distacco, ab esterno (chirurgia epiclerale) o attraverso la vitrectomia via pars plana.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia Medicina Torino: “Industria del farmaco e linee guida terapeutiche”
Martedì 11 ottobre alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino riprende le sue sedute scientifiche con una riunione, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Industria del farmaco e linee guida terapeutiche”. Dario Roccatello discuterà il tema con Savino Sciascia, Roberta Fenoglio e Simone Baldovino. I relatori fanno riferimento al Centro di Eccellenza Universitario per le malattie Nefrologiche, Reumatologiche e Rare, con unità di Nefrologia e Dialisi, al Centro di Coordinamento della Rete Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta, Ospedale San Giovanni Bosco, al Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino.
L’industria farmaceutica è uno straordinario volano di innovazione. Ha non di meno il legittimo interesse di promuovere la vendita dei propri prodotti al costo più remunerativo. E gli informatori medico-scientifici spesso integrano e talora sovrastano l’informazione erogata da Università, Società scientifiche, Ordini professionali e Istituzioni Sanitarie. Le industrie farmaceutiche comprensibilmente promuovono un’informazione volta soprattutto ad enfatizzare gli effetti positivi dei loro prodotti, ma talora, in maniera indiretta, condizionano linee guida e raccomandazioni terapeutiche, in qualche caso oscurando un equilibrato rapporto costo-efficacia con qualche inconsapevole supporto delle Società scientifiche.
Verrà discusso l’impatto potenzialmente fuorviante dell’industria del farmaco in alcuni ambiti di attualità medica: le terapie antivirali per alcuni disordini HCV-associati, alcuni tipi di scompenso cardiaco e il trattamento di alcuni disordini immuno-mediati e malattie rare.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Concorso per il progetto ViCiNi – La scienza per la città al Valentino
Locandina Concorso Università Vicini 2022
Accademia di Medicina di Torino: “II Congresso Nazionale della Fondazione per l’Osteoporosi”
II CONGRESSO NAZIONALE DELLA FONDAZIONE PER L’OSTEOPOROSI
Si terrà a Torino, nella sede dell’Accademia di Medicina (Via Po 18), il nei giorni 16 e 17 settembre 2022, il II Congresso Nazionale della Fondazione per l’Osteoporosi: la manifestazione sarà articolata in una prima giornata (16 settembre), riservata ai medici con erogazione di crediti formativi ECM, ed in una seconda giornata (17 settembre) dedicata alla popolazione in generale e con finalità divulgative.
L’obiettivo dell’incontro con i Medici è quello di affrontare scientificamente il problema del trattamento farmacologico dell’osteoporosi, che rappresenta da molto tempo una diffusa criticità in quanto, come si evince dai rapporti ministeriali che nel tempo si sono succeduti, è presente in Italia una notevole inappropriatezza nel trattamento della malattia: in particolare è stato evidenziato che moltissimi pazienti fratturati, quindi per definizione ad alto rischio di ulteriori fratture, non vengono adeguatamente trattati con farmaci in grado di ridurre il loro rischio di fratturarsi nuovamente, mentre di converso moltissimi pazienti a basso rischio fratturativo ricevono un trattamento, pur non avendone sempre la necessità. Il Prof. Giancarlo Isaia, Presidente della Fondazione per l’Osteoporosi manifesta “l’estrema necessità di tutelare anzitutto i pazienti che sono esposti a questa inaccettabile situazione di inappropriatezza terapeutica” e di conseguenza ha impegnato la Fondazione a “richiamare i Medici ad una maggior scrupolo prescrittivo con la finalità di ridurre sensibilmente il rischio di frattura nei loro Pazienti”
L’obiettivo della seconda giornata, dedicata alla memoria della Presidentessa Cav. Lav. Claudia Matta, che ha profuso per anni energie e risorse per diffondere la cultura della prevenzione dell’Osteoporosi, è quello di sensibilizzare i pazienti sulle modalità per prevenire l’Osteoporosi attraverso i messaggi mirati sugli stili di vita più adeguati e sui fattori di rischio della malattia che alcuni Medici specialisti avranno modo di divulgare con un linguaggio espositivo accessibile a tutti
La partecipazione ad entrambi gli eventi è gratuita e per l’iscrizione o per ulteriori informazioni consultare i siti www.fondazioneosteoporosi.it e www.symposium.it/eventi, oppure contattare la Fondazione Osteoporosi (Tel. 011.0919607).
Accademia Medicina Torino: “Curare gli anziani non autosufficienti a casa”
Martedì 7 giugno alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Curare gli anziani non autosufficienti a casa”. L’incontro verrà introdotto da Luigi Maria Pernigotti, Primario Emerito di Geriatria e socio dell’Accademia di Medicina. Alessandro Bombaci, medico neurologo, e la dottoressa Margherita Marchetti dell’Associazione Amiche e Amici dell’Accademia (AAA) di Medicina di Torino ne discutono con i geriatri Renata Marinello e Gianluca Isaia e con il Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale, Vincenzo Villari. Le conclusioni saranno a cura di Giulio Fornero, Direttore sanitario di “Camminare insieme”.
L’Accademia di Medicina di Torino, a fronte delle inaccettabili carenze nell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria al malato cronico non autosufficiente, accentuate dai devastanti effetti della pandemia, ha prodotto un documento (link), messo a punto, sulla base di documentate evidenze scientifiche, da un gruppo di lavoro coordinato dal Presidente Giancarlo Isaia e composto dai Soci Giulio Fornero, Luigi Maria Pernigotti e Vincenzo Villari e dai Geriatri Gianluca Isaia e Renata Marinello: in esso, sottoscritto e condiviso da numerosi Soci e Amici dell’Accademia, vengono anzitutto richiamate le principali criticità nella gestione di questi malati, consistenti nella carenza di chiari obiettivi riabilitativi, in costi elevati, in risultati clinici insufficienti e soprattutto in conseguenze drammatiche sulla salute di una fascia debole di cittadini che, dopo decenni di lavoro, sono di fatto condannati all’emarginazione e ad una pessima qualità di vita, senza peraltro concrete possibilità di reagire a questa iniqua situazione.
Vengono avanzate dieci proposte (link) che, se adeguatamente recepite, potrebbero condurre ad un più efficace approccio a cittadini affetti da patologie croniche non autosufficienti, ad un contenimento dei costi sanitari e ad una sostanziale soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie, spesso eccessivamente penalizzate. Con esse, ispirate dalla necessità che gli operatori sanitari assumano un diverso atteggiamento culturale nella gestione del paziente cronico non autosufficiente, che non può essere in alcun modo discriminato rispetto al malato affetto da patologie acute, si intende suggerire una condotta atta a promuovere una riorganizzazione delle cure per complessità clinica e funzionale, piuttosto che articolata in strutture specializzate per singole patologie, incentivando le cure domiciliari che, integrate dall’uso di moderne tecnologie come la telemedicina, costituiscono un’eccellente ed efficace metodologia di assistenza; si auspica infine una più efficace integrazione fra le cure ospedaliere e quelle territoriali, pianificando per ciascun malato un progetto individualizzato di cura e provvedendo anche all’erogazione di sostegni economici ai familiari, se disponibili ad assistere i propri congiunti.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino: “Novità in Emostasi e Trombosi: le condizioni pro-trombotiche rivisitate nel 2022”
Martedì 10 maggio alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Novità in Emostasi e Trombosi: le condizioni pro-trombotiche rivisitate nel 2022”. L’incontro verrà introdotto da Giuseppe Saglio, Professore di Medicina Interna e socio dell’Accademia di Medicina. I relatori saranno Piera Sivera, Struttura Complessa Ematologia e Terapie cellulari, Ospedale Mauriziano, Torino e Mario Bazzan, Unità Operativa di Ematologia e Malattie Trombotiche, Ospedale San Giovanni Bosco, Torino.
La malattia tromboembolica venosa (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare) e le trombosi arteriose (coronariche, cerebrali o periferiche) costituiscono, insieme, la prima causa di morte nel mondo occidentale.
Ricercare, conoscere e identificare le condizioni pro-trombotiche congenite ed acquisite, cioè i cosiddetti “fattori di rischio” per trombosi, permette di effettuare una corretta prevenzione, di attuare la terapia farmacologica più appropriata e di ridurre le recidive.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione del Green Pass, sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it
Accademia di Medicina di Torino: “La gestione del dolore neuropatico”
Martedì 26 aprile alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “La gestione del dolore neuropatico”. L’incontro verrà introdotto da Maria Teresa Giordana, Professore Ordinario di Neurologia e socio dell’Accademia. I relatori saranno Giuseppe Lauria Pinter, Professore Ordinario di Neurologia, Università di Milano e Direttore Scientifico Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta” e Nicola Luxardo, Specialista in Anestesia, Rianimazione, Terapia del Dolore, Città della Salute e della Scienza, Torino.
Il prof. Lauria Pinter spiega come nell’evoluzione filogenetica delle diverse specie animali, il sistema nocicettivo si sia adattato per rispondere alle esigenze dei diversi ecosistemi. Il dolore neuropatico è un evento che segue lesioni o alterazioni funzionali del sistema somatosensoriale, determinando un’alterazione della fisiologia del sistema nocicettivo. Negli esseri umani, a tale evento segue un’ampia variabilità di manifestazioni cliniche dipendente da numerose variabili ancora non del tutto comprese, ma indicative di come per propria natura il dolore neuropatico sia un evento dinamico e la sua variabilità espressione di modificazioni legate all’ambiente, ad aspetti genetici ed allo stato cognitivo individuale. Questi elementi offrono oggi indirizzi sempre più concreti verso una medicina personalizzata per le persone affette da dolore neuropatico.
Il dott. Nicola Luxardo osserva come la maggioranza dei pazienti affetti da dolore neuropatico non risponda alla terapia farmacologica nonostante i progressi della ricerca; negli studi basati sull’evidenza è consuetudine considerare “responder” al trattamento quei pazienti che riportano un sollievo dal dolore superiore al 50%.
Gli obiettivi della terapia sono: la modulazione del dolore e la relativa riduzione dei suoi parametri come l’intensità, la frequenza e la durata, l’ottimizzazione del riposo notturno, il tono dell’umore, lo stato funzionale, il reinserimento nell’ambiente sociale. Le prime due linee di trattamento sono farmacologiche sistemiche (orali, transdermiche ed endovenose), la terza comprende le tecniche loco-regionali infiltrative come le peridurali e le tecniche loco-regionali procedurali come la radiofrequenza pulsata. La neurostimolazione elettrica midollare rappresenta la IV linea di trattamento, la neuromodulazione farmacologica midollare, la V. La terapia interventistica è quindi una risposta successiva alla terapia farmacologica e viene proposta nel caso di un suo fallimento.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione del Green Pass, sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it
Accademia di Medicina di Torino: “Le insonnie. Aspetti fisiopatologici e terapeutici”
Venerdì 8 aprile alle ore 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Le insonnie. Aspetti fisiopatologici e terapeutici”. L’incontro verrà introdotto da Roberto Mutani, Professore Emerito di Neurologia e socio dell’Accademia di Medicina. I relatori saranno Alessandro Cicolin, responsabile del Centro di Riferimento Regionale per i Disturbi del Sonno, Ospedale Molinette, Torino e Luigi Ferini-Strambi, Professore Ordinario di Neurologia, Direttore del Centro di Medicina del Sonno, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano.
Secondo Alessandro Cicolin, l’insonnia rappresenta il più diffuso disturbo del sonno ed è caratterizzata dalla presenza di sintomi notturni (difficoltà di addormentamento e di mantenere il sonno) e diurni (fatica, depressione del tono dell’umore, malessere generale, difficoltà cognitive). L’insonnia non solo riduce la qualità di vita dei pazienti affetti, ma è anche associata ad un aumento dei problemi medici, di consumo di risorse sanitarie, assenteismo e ridotta produttività. I recenti progressi nel comprendere la fisiopatologia dell’insonnia hanno significativamente modificato l’approccio terapeutico sia dal punto di vista farmacologico che psicologico.
Il prof. Luigi Ferini-Strambi ritiene che prima di instaurare un trattamento per l’insonnia, sia fondamentale un inquadramento diagnostico preciso. Questo è importante, ad esempio, per le situazioni dove il quadro insonnia è collegato ad un disturbo depressivo o ad una sindrome alle gambe senza riposo.
Secondo le linee guida internazionali, il trattamento di prima scelta per l’insonnia è quello della terapia cognitivo-comportamentale. E’ sicuramente una terapia efficace, ma non facilmente accessibile, poiché sono pochi i centri in Italia dove viene effettuata. Pensando al trattamento farmacologico, ci sono diverse opzioni. La regola fondamentale è di evitare farmaci a lunga emivita e di utilizzare le minime dosi necessarie. Oltre agli ipnotici benzodiazepici (come triazolam e brotizolam) e agli Z-drugs (come zolpidem ed eszopiclone), saranno presto disponibili composti con un nuovo meccanismo d’azione: gli antagonisti dell’orexina, un neurotrasmettitore coinvolto nel favorire lo stato di veglia.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione del Green Pass, sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Documento Giornata nazionale 12 marzo 2022
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Accademia di Medicina di Torino: “Psoriasi e artrite psoriasica. Dalla patogenesi alla terapia
Venerdì 11 marzo alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Psoriasi e artrite psoriasica. Dalla patogenesi alla terapia”. L’incontro verrà introdotto da Pietro Quaglino, Professore Associato di Dermatologia, Università di Torino ed Enrico Fusaro, Primario di Reumatologia, Città della Salute di Torino. Entrambi sono soci dell’Accademia di Medicina. I relatori saranno Paolo Dapavo, Dirigente medico SC Dermatologia, Città della Salute di Torino e responsabile Rete Piemontese Psoriasi e Luisa Brussino, Direttore SSDDU Immunologia, Allergologia, Ospedale Mauriziano, Torino.
Il prof. Quaglino rileva come la psoriasi sia una patologia cronica invalidante molto frequente che può essere associata a un significativo rischio di coinvolgimento articolare e a varie comorbidità tra cui quelle cardio-vascolari, metaboliche e immunologiche. Negli ultimi anni, un sempre maggiore comprensione dei meccanismi patogenetici ha portato allo sviluppo di terapie biologiche innovative che hanno migliorato le nostre potenzialità di gestione nei pazienti con malattia cutanea estesa e/o coinvolgimento articolare. La gestione attuale del paziente con psoriasi è basata su una stretta collaborazione multidisciplinare tra i vari specialisti coinvolti.
Il dott. Fusaro sottolinea come l’artrite psoriasica sia una patologia che può colpire anche più del 30% delle persone affette da psoriasi. Si tratta di una malattia eterogenea con più quadri clinici: una forma poliarticolare, forme oligo-articolari o monoarticolari, la forma assiale, la dattilite e l’entesite. L’obiettivo principale è prevenire l’eventuale danno articolare permanente per cui è necessaria una diagnosi precoce. Nuovi farmaci sono in grado di interagire riducendo l’infiammazione e quindi i sintomi e la progressione del danno.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione del Green Pass, sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino: “Invecchiamento di successo: mito o realtà?”
L’Università della Terza Età, sede di Cuneo, organizza lunedì 21 febbraio alle ore 15, presso il cinema Monviso (via XX settembre 14), una conferenza sul tema: “Invecchiamento di successo: mito o realtà?”. Interverrà Giancarlo Isaia, Professore di Medicina Interna e Geriatria, Università di Torino e Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino.
Un soggetto anziano, ma ancora molto attivo e capace di interagire in maniera partecipativa con la rete sociale, di mantenere normali o accettabili capacità intellettive, un soddisfacente grado di autosufficienza e discrete capacità di spostamento autonomo, può essere definito come “invecchiato con successo”.
Certamente la genetica è di fondamentale importanza per condizionare lo stato di salute degli individui: in particolare negli anziani, determinando una variabile risposta agli eventi stressanti, è in grado di condizionare la qualità dell’invecchiamento. Occorre tuttavia precisare che è possibile influenzare in senso positivo questa evoluzione, adottando stili di vita virtuosi, con particolare riferimento all’astensione dal fumo, dall’alcol e dagli eccessi alimentari, ad una regolare attività fisica, alla prevenzione dell’obesità, del diabete, delle carenze nutrizionali e di patologie che influenzano la qualità della nostra esistenza.
Il relatore è autore del libro “Invecchiare senza invecchiare”, Pacini Editore, 2018.
Accademia di Medicina di Torino “CURARE MEGLIO, E SE POSSIBILE A CASA, GLI ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI ”
CURARE MEGLIO, E SE POSSIBILE A CASA, GLI ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI
L’Accademia di Medicina di Torino, a fronte delle inaccettabili carenze nell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria al malato cronico non autosufficiente, accentuate dai devastanti effetti della pandemia, ha prodotto un documento (link) messo a punto, sulla base di documentate evidenze scientifiche, da un gruppo di lavoro coordinato dal Presidente Giancarlo Isaia e composto dai Soci Giulio Fornero, Luigi Maria Pernigotti e Vincenzo Villari e dai Geriatri Gianluca Isaia e Renata Marinello: in esso, sottoscritto e condiviso da numerosi Soci e Amici dell’Accademia, vengono anzitutto richiamate le principali criticità nella gestione di questi malati, consistenti nella carenza di chiari obiettivi riabilitativi, in costi elevati, in risultati clinici insufficienti e soprattutto in conseguenze drammatiche sulla salute di una fascia debole di cittadini che, dopo decenni di lavoro, sono di fatto condannati all’emarginazione e ad una pessima qualità di vita, senza peraltro concrete possibilità di reagire a questa iniqua situazione.
Vengono avanzate dieci proposte (link) che, se adeguatamente recepite, potrebbero condurre ad un più efficace approccio a cittadini affetti da patologie croniche non autosufficienti, ad un contenimento dei costi sanitari e ad una sostanziale soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie, spesso eccessivamente penalizzate. Con esse, ispirate dalla necessità che gli operatori sanitari assumano un diverso atteggiamento culturale nella gestione del paziente cronico non autosufficiente, che non può essere in alcun modo discriminato rispetto al malato affetto da patologie acute, si intende suggerire una condotta atta a promuovere una riorganizzazione delle cure per complessità clinica e funzionale, piuttosto che articolata in strutture specializzate per singole patologie, incentivando le cure domiciliari che, integrate dall’uso di moderne tecnologie come la telemedicina, costituiscono un’eccellente ed efficace metodologia di assistenza; si auspica infine una più efficace integrazione fra le cure ospedaliere e quelle territoriali, pianificando per ciascun malato un progetto individualizzato di cura e provvedendo anche all’erogazione di sostegni economici ai familiari, se disponibili ad assistere i propri congiunti.
Il presidente dell’Accademia di Medicina di Torino, Prof Giancarlo Isaia, puntualizza che “Coerente con la sua mission statutaria e ispirandosi anche quanto previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), intendiamo portare con forza all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica un problema sanitario con rilevanti connotazioni sociali, che, seppur ben noto e segnalato da molto tempo, non è stato in alcun modo considerato prioritario e di conseguenza non è stato affrontato con la dovuta efficacia” ed auspica che “La terribile lezione della pandemia da COVID-19 possa produrre risultati tangibili a livello legislativo e organizzativo, atti a rafforzare la medicina territoriale, a sburocratizzare il sistema, a porre il cittadino al centro dell’attenzione, in una logica di prevenzione primaria e secondaria delle malattie, soprattutto a beneficio dei malati anziani e non autosufficienti”.
Link al documento: https://www.accademiadimedicina.unito.it/images/img/pdf/La_cura_dei_malati_cronici_non_autosufficienti.pdf
Accademia di Medicina di Torino “Descrizione e commenti al Premio Nobel per la Medicina 2021”
Giovedì 16 dicembre alle ore 21.15, preceduta dalla seduta privata dei soci Ordinari, Emeriti e Corrispondenti, l’Accademia di Medicina di Torino terrà la sua ultima riunione scientifica dell’anno in corso, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Descrizione e commenti al Premio Nobel per la Medicina 2021”. L’incontro verrà introdotto da Alessandro Comandone, già Presidente dell’Accademia di Medicina e Primario di Oncologia dell’ASL Città di Torino. Il relatore sarà Alessandro Vercelli, Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, Vice Rettore dell’Università di Torino e socio dell’Accademia di Medicina.
La sensibilità ci permette di esplorare lo spazio circostante e il nostro mondo interno. Attraverso i neuroni dei gangli sensitivi queste informazioni vengono trasmesse al nostro sistema nervoso centrale per modificare di conseguenza i nostri comportamenti. A livello dei terminali nervosi e dei recettori periferici, proteine canale rispondono al caldo/freddo e allo stiramento modificando la permeabilità agli ioni così determinando un segnale elettrico. Nel 2021 il premio Nobel per la fisiologia e medicina è stato assegnato a David Julius e Ardem Patapoutian che con i loro collaboratori hanno identificato queste proteine, correlate alle sensazioni dolorifiche. Quando succhiamo una pastiglia alla menta, o mangiamo un cibo piccante, diciamo spontaneamente che, rispettivamente, l’alito è fresco, e la lingua brucia. Si tratta di sostanze naturali, che si legano a questi recettori scatenando sensazioni tipiche di uno stimolo fisico. Partendo dalle proteine recettoriali, e dalle molecole naturali che interagiscono con loro, i due premi Nobel hanno aperto la strada a nuove terapie farmacologiche del dolore e alla comprensione di patologie dell’uomo in cui le proteine sono geneticamente modificate.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione del Green Pass, sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino “La Chirurgia in Piemonte. Storia di una Scienza e di una Regione”
Venerdì 10 dicembre alle ore 17, l’Accademia di Medicina di Torino organizza la presentazione del nuovo testo di Mario Nano, Professore di Chirurgia Generale e membro dell’Accademia, dal titolo “La Chirurgia in Piemonte. Storia di una Scienza e di una Regione” (Edizioni Minerva Medica, 2021). Il testo verrà commentato da Bruno Gambarotta e da Mario Nano. Modera il Presidente dell’Accademia di Medicina, Giancarlo Isaia.
«Il libro presenta via via figure di chirurghi che con le loro osservazioni e i loro studi hanno determinato progressi e innovazioni della disciplina. I fatti che presenta interessano sia lo specialista sia il lettore appassionato di storia, o anche semplicemente il lettore curioso. Il grande numero di personaggi e la parcellizzazione delle loro vicende, di fatti circostanziati, di avvenimenti che coinvolgono le istituzioni ospedaliere e universitarie si trasformano in infinite tessere di un mosaico che va componendosi, col procedere della lettura, in un grande disegno compiuto vivido nei dettagli quanto nell’insieme. La lettura del testo è agevolata anche da una ricca documentazione iconografica» (dalla prefazione di Stefano Geuna, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Torino).
Con riferimento alle recenti normative di sicurezza, si potrà intervenire in presenza solo se muniti di green pass e previa prenotazione (accademiadimedicina.unito.it oppure telefonando al n. 011/6709607). E’ inoltre richiesta la compilazione del modulo a questo link.
Accademia di medicina seduta scientifica dal titolo “L’informazione scientifica: problemi e prospettive”
Il primo dicembre alle ore 17, organizzata delle Accademie delle Scienze, di Medicina e di Agricoltura, avrà luogo una seduta scientifica dal titolo “L’informazione scientifica: problemi e prospettive”. Intervengono Francesco Remotti, Professore emerito di antropologia culturale e membro dell’Accademia delle Scienze di Torino, Luca Mercalli, Presidente Società Metereologica Italiana e giornalista scientifico e Alessandro Bargoni, Professore di Storia della Medicina e Bibliotecario in Accademia di Medicina.
Il prof. Remotti porrà una questione. La vita di Homo sapiens è modellata da una varietà di informazioni. Alle informazioni genetiche si aggiungono le informazioni culturali, e di queste fanno parte anche le informazioni scientifiche. Come mai, però, nelle società più progredite le informazioni scientifiche stentano a trasformarsi in comunicazione sociale, in modelli culturali realmente condivisi?
Luca Mercalli partirà dalla considerazione che siamo sempre più circondati da visioni distorte del mondo che non si attengono alla reale conoscenza scientifica. Ciò che è grave è che nel caso di argomenti da cui dipende il futuro dell’umanità, come il cambiamento climatico, anche molti scienziati hanno collaborato a spargere bugie ammantate di autorevolezza. Un excursus di oltre un secolo di ricerca sul clima culminata con il Nobel per la fisica 2021 a Manabe e Hasselmann cercherà di fare ordine sulla questione.
Il prof. Alessandro Bargoni vede la comunicazione scientifica in medicina circolare in ambiti differenti sebbene comunicanti tra loro; quello degli scienziati e dei ricercatori, quello dei medici clinici e prescrittori di farmaci e quello rivolto al pubblico. Questi tre livelli di comunicazione presentano una certa omogeneità di contenuti, mentre mutano ovviamente il linguaggio e la complessità dei dati passando da un livello all’altro. E’ importante ricordare che la ricerca biomedica è oggi finanziata per circa due terzi dall’industria del farmaco. Si comprende come il conflitto di interessi si possa palesare frequentemente. E’ questo il destino generale della ricerca biomedica?
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo alla Sala Mappamondi dell’Accademia delle Scienze in via Accademia delle Scienze 6 a Torino (necessaria la prenotazione su “eventbrite.it”, link sul sito dell’Accademia delle Scienze), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadellescienze.it.
È media partner dell’evento takethedate.it, la piattaforma che pubblicizza gli eventi di rilievo che si tengono ogni giorno in Italia (www.takethedate.it).
Accademia di medicina lettura dal titolo “COVID-19: i vaccini oggi e la risposta citochinica”
Venerdì 26 novembre alle ore 17.30, si svolgerà la seduta inaugurale dell’Anno Accademico 2021/2022 dell’Accademia di Medicina di Torino. L’incontro avverrà in presenza, pur continuando la trasmissione via web. Guido Forni, Accademico dei Lincei, terrà una lettura dal titolo “COVID-19: i vaccini oggi e la risposta citochinica”. L’incontro verrà introdotto da Guido Gasparri, Professore Ordinario di Chirurgia Generale e socio dell’Accademia di Medicina.
Subito dopo l’infezione da parte del virus della COVID-19, sensori cellulari innescano la rapida produzione degli interferoni. Tuttavia questa fondamentale reazione antivirale può essere bloccata dalle proteine codificate dal virus. Inoltre, deficit non precedentemente rilevati nella produzione degli interferoni possono limitare l’efficacia di questo fondamentale meccanismo di difesa. Successivamente la progressione della COVID-19 è caratterizzata da un’infiammazione generalizzata dovuta alla produzione di citochine pro-infiammatorie che giocano un ruolo centrale nell’insorgenza delle gravi insufficienze d’organo che caratterizzano questa malattia. Mentre attualmente si sta valutando il ruolo di farmaci antivirali, sono i vaccini che stanno avendo un ruolo centrale nel controllo della diffusione della COVID-19. Nuove tecnologie genetiche hanno permesso di preparare vaccini efficaci a velocità stellare. La reazione primaria suscitata da questi vaccini protegge efficacemente dal virus. Invece ciò che non è ancora chiaro è per quanto tempo persista la memoria immunitaria preventiva. Mentre quasi la metà della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose del vaccino, meno dell’1% delle persone dei paesi a basso reddito è stata vaccinata. Questa drammatica asimmetria non solo lascia miliardi di persone vulnerabili al virus, ma anche favorisce l’emergenza di nuove varianti del virus, varianti che possono sgusciare tra le maglie della protezione indotta dal vaccino.
Guido Forni è autore di oltre 250 pubblicazioni su giornali scientifici internazionali ed ha curato la preparazione di vari libri scientifici e di testo per l’insegnamento dell’Immunologia.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione del Green Pass, sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino corso di aggiornamento a distanza “MOC e dintorni”
Nell’ambito dei corsi di formazione dell’Accademia di Medicina di Torino,
è stato organizzato, con la direzione scientifica del Dottor Fabio Massimo Ulivieri del Policlinico di Milano, il corso di aggiornamento a distanza “MOC e dintorni”, nei giorni 15, 17 e 19 novembre a partire dalle ore 17 (12 crediti ECM).
La Densitometria ossea, anche nota come MOC, rappresenta il metodo diagnostico di elezione dell’osteoporosi e delle malattie metaboliche dell’osso e pertanto la sua corretta utilizzazione rappresenta un elemento importante per la buona pratica clinica nella gestione di un gruppo di malattie croniche ed altamente invalidanti.
Per l’iscrizione: http://www.symposium.it/eventi.
Accademia di Medicina di Torino “Comunicare le diagnosi difficili”
Lunedì 15 novembre dalle ore 18 alle 19.30, l’Associazione Amiche e Amici dell’Accademia di Medicina di Torino organizza un incontro in presenza, in condizioni di massima sicurezza, e in diretta web dal titolo “Comunicare le diagnosi difficili”. Interverranno Paolo Leombruni, psichiatra, Francesco Scaroina, internista e Simone Veronese, palliativista. Modera la dottoressa Margherita Marchetti.
In questo incontro verrà trattato un tema che interessa la maggior parte dei medici, la comunicazione è una componente fondamentale della relazione umana, quindi anche della relazione medico paziente. Come comunicare diagnosi difficili? Come gestire i colloqui e l’emotività? Come prepararsi? Comunicare non è solo dare informazioni, ma è parte della pianificazione delle cure, quelle attuali e quelle future. I relatori approfondiranno aspetti operativi e teorici e mettendo insieme i loro diversi punti di vista cercheranno di fornire spunti di riflessione e consigli concreti da utilizzare nella pratica clinica.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina in via Po 18 a Torino (gradita prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo amicheamiciaccademia@gmail.com), sia collegandosi da remoto al link https://unito.webex.com/meet/accademia.medicina.
Accademia di Medicina di Torino “Potere pro-infiammatorio della dieta sulla composizione del microbiota intestinale e relazione con la malattia cardiovascolare ischemica”
Martedì 16 novembre alle ore 17,30, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una pubblica seduta scientifica sia in presenza, in Via Po 18, che in webinar, nel corso della quale verranno presentati i risultati scientifici delle due ricerche sul microbiota intestinale finanziate nel 2019 dall’Azienda vinicola “Beni di Batasiolo” e selezionate su 146 progetti da una Commissione nominata dall’Accademia di Medicina di Torino.
Introdurrà la riunione il Prof. Umberto Dianzani, immunologo dell’Università del Piemonte Orientale e presenteranno i risultati ottenuti Andrea Baragetti, Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano e Simona Ronchetti, Professore Associato di Farmacologia dell’Università di Perugia. Concluderà la riunione il Prof. Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino
Il progetto guidato da Andrea Baragetti, dal titolo “Potere pro-infiammatorio della dieta sulla composizione del microbiota intestinale e relazione con la malattia cardiovascolare ischemica” è partito dal presupposto che un microbiota intestinale non ottimale potrebbe costituire un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, in quanto in grado di promuovere un’attività proinfiammatoria delle molecole prodotte dai batteri. Utilizzando sofisticate metodiche analitiche, i Ricercatori milanesi hanno identificato, in un’ampia popolazione di soggetti con malattie cardiovascolari, una correlazione tra la malattia, la composizione del microbiota intestinale e la variabilità della dieta. Questa relazione è stata proposta come un possibile marcatore utile per l’identificazione di soggetti che, pur non avendo ancora sviluppato eventi cardiovascolari manifesti, già mostrano segni precoci della malattia (come per esempio le “placche” carotidee valutate con ecodoppler).
Il progetto del gruppo di ricerca coordinato dalla prof.ssa Ronchetti, dal titolo “Valutazione dell’Associazione Prebiotico-Farmaco Biotecnologico per il trattamento delle malattie infiammatorie intestinali” ha esplorato l’utilizzo della proteina ricombinante TAT-GILZ, come potenziale farmaco biotecnologico da utilizzare, insieme ad un prebiotico (sostanza non digeribile di origine alimentare che favorisce selettivamente la crescita o l’attività di alcuni batteri intestinali) nel trattamento di un modello murino di colite autoimmune.
I risultati ottenuti dimostrano l’efficacia del trattamento, sia con TAT-GILZ sia con il prebiotico (un estratto di lievito), usati anche in combinazione, nel migliorare la sintomatologia della malattia e la sopravvivenza degli animali. In particolare, l’estratto di lievito ha favorito la sopravvivenza degli animali in maniera dose-dipendente, con un effetto ottimale alla dose di 1000 mg/kg, che ha permesso di ottenere il 100% di sopravvivenza. Dati preliminari indicano che questo effetto protettivo dipende in modo importante da un effetto sul microbioma fungino. Nell’insieme, i risultati ottenuti dai ricercatori perugini sono promettenti circa un futuro utilizzo di TAT-GILZ e del prebiotico nella terapia della colite autoimmune.
Il Prof. Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino e della Commissione di valutazione dei progetti, esprime “tutta la sua soddisfazione per aver favorito, con il determinante ed illuminato supporto dell’Azienda vinicola piemontese, l’avanzamento della ricerca nel campo del microbiota, che ha condotto all’acquisizione di importanti dati scientifici, pubblicati su riviste internazionali ad elevato impatto, che confermano l’importanza dei batteri intestinali, e quindi della dieta, nel mantenimento della salute, sia sotto l’aspetto preventivo, con particolare riferimento alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, sia in campo terapeutico, indicando la possibilità di trattare patologie infiammatorie intestinali anche con i prebiotoci. I dati ottenuti avranno certamente una ricaduta pratica importante, a conferma del ruolo dell’Accademia di Medicina di Torino che da oltre 200 anni promuove eventi formativi e scientifici di elevato livello”
Valentina Dogliani, vice presidente della Batasiolo Spa, osserva che “Batasiolo è da sempre una realtà che pone la scienza e l’innovazione al centro del suo modus operandi: è stato per noi un passo naturale sostenere le iniziative dell’Accademia di Medicina per la ricerca sul microbiota. Siamo particolarmente lieti di vedere come i due progetti di ricerca selezionati abbiano portato a risultati concreti ed a importanti applicazioni nel campo medico”.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione del Green Pass, sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it
Accademia di Medicina di Torino: “Telemedicina: potenzialità e sviluppi”
Mercoledì 22 settembre alle ore 17, l’Accademia di Medicina di Torino riprende le sue sedute scientifiche in presenza, pur continuando la trasmissione via web. L’incontro, dal titolo “Il latte, un fattore di salute”, verrà introdotto da Gianni Bona, Direttore Emerito Clinica Pediatrica, Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità Novara, e Claudio Fabris, Professore Emerito Università di Torino, entrambi soci dell’Accademia di Medicina. I relatori saranno Alessandra Coscia, Responsabile della Terapia Intensiva Neonatale Universitaria Ospedale Sant’Anna di Torino, Enrico Bertino, Direttore della Struttura Complessa Neonatologia dell’Ospedale Sant’Anna e Roberto Menta, Direttore del Dipartimento Nutrizione e Sostenibilità Ferrero (Alba, CN). Si segnala che l’evento rappresenta il primo appuntamento di uno specifico corso dell’Accademia di Medicina, coordinato dai soci Gianni Bona e Giuseppe Poli (programma allegato Link) al quale seguiranno altri due incontri (28 settembre, 6 ottobre) che verranno tenuti solo in modalità web: per ottenere i relativi crediti ECM occorre iscriversi, seguendo le indicazioni riportate nel programma, e partecipare agli incontri unicamente da remoto.
I cosiddetti “primi mille giorni di vita”, dal concepimento ai due anni di età, costituiscono una “finestra unica di opportunità” per la crescita, la salute e lo sviluppo neuroevolutivo di ogni bambino. L’allattamento materno è al centro di questo periodo critico e costituisce oggi uno degli interventi di salute prioritari. La promozione, protezione e sostegno dell’allattamento materno costituiscono un intervento prioritario di salute e possono contribuire a ridurre le disuguaglianze nella salute e nella qualità di vita a livello nazionale e globale.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione del Green Pass, sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino: “Telemedicina: potenzialità e sviluppi”
Lo Studio MT Cavallo STP di Cuneo, in collaborazione con l’Accademia di Medicina di Torino, organizza un convegno sul tema “Telemedicina: potenzialità e sviluppi” (locandina), che si terrà il giorno 23 giugno 2021, con inizio alle ore 16. Il convegno si svolgerà in forma telematica ed è riservato ai medici e a tutti gli operatori sanitari interessati che, ove previsto, iscrivendosi e partecipando al convegno, potranno ottenere i crediti formativi relativi alle loro professioni.
L’obiettivo del convegno è di creare una occasione di confronto sull’impiego della telemedicina nella pratica clinica corrente e in particolare nel controllo clinico a distanza di pazienti a domicilio o in sedi distanti da unità sanitarie strutturate di cura, in situazioni ordinarie e di emergenza. Interverranno al convegno, fra gli altri, degli specialisti medici ed infermieristici con una lunga e provata esperienza nel settore, maturata in strutture sanitarie di rilievo nazionale e internazionale. Si offrirà ai partecipanti anche un quadro generale sulla evoluzione e sulla applicazione della telemedicina nella pratica medica, con particolare riferimento alla Regione Piemonte. Si tratterà infine della telemedicina dal punto di vista dell’infermiere professionale e si illustreranno le modalità operative e telematiche per il rilievo e la gestione a distanza dei dati clinici.
Questo e più nel dettaglio, il programma del convegno: apertura dei lavori e introduzione tecnico-scientifica del prof. Giancarlo Isaia, presidente dell’Accademia di Medicina di Torino. Seguiranno gli interventi: “L’ospedalizzazione a domicilio”, dr. Renata Marinello, dirigente medico AOU Città della Salute di Torino; “La telemedicina: l’esperienza dell’ospedale Molinette di Torino”, dr. Cristina Tamone, dirigente medico AOU Città della Salute di Torino; “La telemedicina e l’ infermiere in RSA e in assistenza domiciliare”, dr. Walter Pellegrini, coordinatore infermieristico Studio Cavallo STP di Cuneo; “La telemedicina di ieri, di oggi e le prospettive future: un’analisi di IRES Piemonte”, dr. Bibiana Scelfo, Ricercatrice IRES Piemonte; “Telemedicina e tecnologia: esperienze sul campo di strumenti di gestione per il network assistenziale”,ing.Sandro Novelli, Centro di Competenza NBS srl. Chiuderà i lavori il prof. Isaia, già primario della S.C. di Geriatria dell’ospedale Molinette di Torino.
ISCRIZIONE: inviare adesione a: formazione@studiomtcavallo.it
LINK WEBINAR: verrà comunicato agli iscritti mediante e-mail
Informazioni: Segreteria Organizzativa 342 6710496 (mattino) – 0171 699407
Accademia di Medicina di Torino: Comunicato Stampa
Martedì 8 giugno alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una riunione scientifica in presenza ed in condizioni di massima sicurezza, pur continuandone la trasmissione via web, dal titolo “L’impatto emotivo del COVID sulla popolazione e sui lavoratori”. Introduce l’incontro Vincenzo Villari, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Salute mentale della Città della Salute e della Scienza di Torino nonché socio dell’Accademia di Medicina. I relatori saranno Claudio Mencacci, Direttore Emerito Neuroscienze e Salute mentale presso Ospedale Sacco di Milano ed Enrico Pira, Professore ordinario di Medicina del Lavoro presso l’Università di Torino.
La pandemia di SARS-CoV2 sta determinando un forte aumento dello stress e della frequenza di sintomi ansiosi, depressivi e insonnia nella popolazione. Si possono schematizzare in tre tipi: quelli dovuti all’isolamento sociale e alla paura del contagio; quelli che si verificano in chi ha perso un congiunto a causa della malattia e infine quelli generati dalla grave crisi economica che molti stanno già affrontando. Gli effetti a lungo termine di quanto accaduto e sta avvenendo, nonostante il sollievo dato dal progredire della campagna di
vaccinazione, non è ancora noto, ma chiare avvisaglie ci provengono da due ricerche su 6 Stati Europei che ha mostrato come il 58% dei cittadini abbia avuto sintomi psichici con una durata superiore ai 15 giorni e che 1 paziente su 3 nel post Covid presenti disturbi neuropsichiatrici entro 3 mesi dalla malattia.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it, sia collegandosi da remoto al sito
www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino: Comunicato Stampa
12 giugno 2021 – EU Summit on Inflammation Resolution – Evento digitale
Le nuove scoperte sulla risoluzione dell’infiammazione e del dolore cronico: specialisti di tutto il mondo a confronto sul ruolo rivoluzionario delle proresolvine
Il summit organizzato da Metagenics Academy è il più importante evento internazionale sul tema dei meccanismi degli SPM (proresolvine) e sulle loro applicazioni cliniche più promettenti nel trattamento delle patologie infiammatorie e del dolore cronico. Sul palco virtuale il prof. Charles Serhan, scopritore delle proresolvine, e un panel di specialisti europei. Appuntamento online per professionisti sabato 12 giugno dalle 14.00 alle 18.30, iscrizione gratuita
Il numero di pazienti con patologie infiammatorie e dolore cronico è in costante aumento, ma per loro ci sono buone notizie: negli ultimi anni sono state realizzate scoperte illuminanti sulla fase di risoluzione dell’infiammazione, e in particolare sul ruolo cruciale delle proresolvine, che offrono opzioni di trattamento innovative.
Una delle più importanti ricerche in materia è quella condotta dal Prof. Charles Serhan della Harvard Medical School: sarà lui in persona a presentarne i risultati durante lo European Summit on Inflammation Resolution, il più importante evento internazionale sul tema, che quest’anno avrà un’edizione digitale promossa da Metagenics Academy.
L’appuntamento è sabato 12 giugno, dalle 14.00 alle 18.30. La partecipazione è gratuita e l’iscrizione è obbligatoria: https://www.europeansummitspm.eu/it/
Molto più di un semplice webinar, l’evento sarà un vero e proprio virtual summit che riunirà i maggiori esperti mondiali secondo un format innovativo, che ricorda i grandi eventi televisivi, unendo al rigore scientifico la massima chiarezza divulgativa.
L’EU Summit on Inflammation Resolution riunirà da tutto il mondo gli specialisti più in vista impegnati nella ricerca sui meccanismi degli SPM o proresolvine e sulle loro applicazioni cliniche più promettenti nel trattamento delle patologie infiammatorie. «Oggi abbiamo la conferma che sia possibile intervenire sulla riduzione dell’infiammazione – spiega Maurizio Salamone, direttore scientifico di Metagenics Academy – Dopo lunghi anni di studi scientifici, un’innovativa ricerca della Harvard Medical School ha dimostrato che la risoluzione dell’infiammazione non è un processo passivo e incontrollabile. Al contrario, procede attraverso pathway specifici e dipende da una serie di fattori ben definiti e modificabili. In particolare gioca un ruolo cruciale il meccanismo degli SPM o proresolvine. Oggi è possibile, grazie al progresso delle tecniche farmacologiche di estrazione, derivare gli SPM dagli acidi grassi essenziali Omega-3, ottenendo così integratori naturali che offrono un approccio innovativo, integrativo alla terapia farmacologica, nel trattamento delle patologie infiammatorie, nonché straordinarie prospettive di intervento nelle malattie cardiovascolari e reumatologiche».
L’evento del 12 giugno vedrà alternarsi sul palco virtuale i massimi esperti mondiali nel trattamento delle patologie infiammatorie: Charles Serhan (scopritore delle proresolvine e professore all’università di Harvard) e un panel di punta dei massimi esperti europei (Joan Claria, Giovanni Scapagnini, Loukman Omarjee, Nicola Biagio Mercuri, Valerio Chiurchiù e Vincent Castronovo)
Programma completo al link: https://www.europeansummitspm.eu/it/programma
L’edizione sarà digitale, con l’interpretazione simultanea delle presentazioni. Chiusura con sessione Q&A interattiva.
Il summit è stato organizzato con il patrocinio di: Accademia di Medicina di Torino, AMIA Anti-Aging Medical Association, Brain & Malnutrition, Scuola del Microbioma di Torino, SINUT Società italiana di nutraceutica.
I professionisti sanitari che seguiranno l’intero congresso potranno richiedere una FAD post-evento per l’accreditamento di 10 punti ECM.
Metagenics Academy si occupa della formazione di professionisti della salute e della divulgazione di contenuti e studi scientifici sulla medicina funzionale. La missione di Metagenics Academy è condividere le proprie più recenti scoperte tramite l’organizzazione di congressi e seminari che vedono la partecipazione di relatori e professionisti di chiara fama, nonché realizzando pubblicazioni specifiche. www.metagenicsacademy.it
Accademia di Medicina di Torino: Comunicato Stampa
Venerdì 21 maggio alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino riprende le proprie sedute in presenza ed in condizioni di massima sicurezza, pur continuandone la trasmissione via web, organizzando una riunione scientifica on line dal titolo “Gli anticorpi monoclonali: una svolta nel trattamento dell’emicrania”. Introduce l’incontro Adriano Chiò, Professore Ordinario di Neurologia presso l’Università di Torino e socio dell’Accademia di Medicina. Il relatore sarà Innocenzo Rainero, Professore Ordinario di Neurologia presso l’Università di Torino.
L’emicrania è una malattia ad elevata prevalenza che colpisce i pazienti nelle fasi più produttive della loro vita. Nonostante i significativi passi in avanti nella comprensione dei meccanismi fisiopatologici della malattia, la maggior parte dei farmaci attualmente utilizzati non sono stati studiati in modo specifico per l’emicrania. Diversi studi negli animali da esperimento e nell’uomo hanno dimostrato che il neuropeptide correlato al gene della calcitonina (CGRP) svolge un ruolo fondamentale nei circuiti centrali e periferici dell’emicrania. Sono stati messi a punto, pertanto, farmaci che agiscono direttamente sul CGRP o sul suo recettore per il trattamento della malattia. Negli studi clinici randomizzati, questi nuovi farmaci hanno dimostrato una elevata efficacia con un eccellente profilo di sicurezza. Il trattamento a lungo termine con i monoclonali anti-CGRP non ha evidenziato effetti collaterali di rilievo. I primi studi nella pratica clinica di routine (“real-word”) hanno confermato i risultati degli studi randomizzati, suggerendo che gli approcci terapeutici che bloccano la trasmissione a CGRP hanno le potenzialità per aprire una nuova era nel trattamento di prevenzione dell’emicrania.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it, sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
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Martedì 18 maggio dalle ore 21 alle 22.30, l’Associazione Amiche e Amici dell’Accademia di Medicina di Torino e Ideificio Torinese (associazione “no profit” di studenti e laureati) organizzano un incontro on line, anzi un “salotto scientifico” dal titolo “Vaccini anti-SARS Cov2. Tema caldo, arma vincente”.
Il tema Vaccini è inflazionato dai media, ha quasi soppiantato, nell’immaginario collettivo, sia l’aspetto pandemico che il pericolo rappresentato dal virus, dalla sua letalità, dall’alto rischio che potrebbero comportare le varianti virali emergenti. Nelle conversazioni captate per strada ha sostituito il tempo, la salute, le tasse. Obiettivo di questo webinar è, tramite un linguaggio scientificamente ineccepibile ma privo di tecnicismi, restituire il giusto peso ad ogni protagonista della grande sventura ed avventura pandemica: il virus, la malattia, i vaccini, il programma vaccinale e il ruolo di una corretta comunicazione.
Dopo i saluti da parte del Presidente dell’Accademia di Medicina, prof. Giancarlo Isaia, i moderatori del convegno, prof. Alessandro Bargoni dell’Accademia di Medicina, e Donato D’Ambrosio di Ideificio Torinese, porranno a Silvia Corcione, infettivologa Città della Salute e della Scienza di Torino, Paola Crosasso, Direttrice Struttura Complessa Farmacie Ospedaliere ASL Citta’ di Torino, Guido Giustetto, Presidente OMCeO Torino (Ordine dei Medici, Chirurghi e degli Odontoiatri) e Gabriella Tanturri, medica vaccinatrice e presidente A.A.A. Accademia di Medicina, numerose domande.
Tra queste: come si generano le varianti del virus? Come si è arrivati così in fretta a trovare vaccini efficaci? Come si raccolgono i dati sulle sospette reazioni avverse? Quali difficoltà ha comportato l’organizzazione in tempi brevi di una campagna vaccinale rivolta a un target di popolazione che comprende la maggioranza degli abitanti di una grande città? Come affrontare il problema dei “No Vax” all’interno del personale medico?
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro collegandosi alla piattaforma gratuita TWITCH, con assistenza tecnica di Ideificio Torinese, al seguente link: https://www.twitch.tv/ideificiotorinese. Non è necessario registrarsi ma per avere la possibilità di interagire in chat e di porre domande è necessario accedere con un profilo.
HEALTHY AGEING. L’ESPERIENZA DELLA FONDAZIONE FERRERO
Healthy Ageing. L’esperienza della Fondazione Ferrero
La salute si costruisce, non è uno stato, ma il risultato di una dinamica in cui realizzare se stessi, anche grazie alla presenza degli altri.
Invecchiare bene per la Fondazione è un insieme di attività, atteggiamenti, modi d’essere, relazioni. Le capacità mentali, esercitate con le attività ricreativo-creative, con le relazioni sociali sono elementi che fondano il benessere. La Fondazione aiuta a vivere l’invecchiamento come occasione per scoprire nuove opportunità, un’epoca di ricchezza in cui viene valorizzata la persona anziana.
Con questi presupposti, la Fondazione, a partire dal 2013, organizza, con cadenza biennale, convegni scientifici internazionali dedicati all’invecchiamento di successo e alle varie tematiche connesse alla senilità.
Healthy Ageing Week 2021
Dall’8 al 13 novembre si svolgerà, alla Fondazione Ferrero di Alba, una settimana di eventi dedicati all’healthy ageing che ospiterà la quinta edizione del convegno scientifico internazionale “Invecchiamento di successo 2021: forza e vulnerabilità dell’anziano“, organizzato dalla Fondazione Ferrero in collaborazione con l’Accademia di Medicina di Torino, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il Karolinska Institutet di Stoccolma.
– Il programma definitivo sarà disponibile dal mese di maggio
– La Call for Abstract si aprirà il 1° giugno
– Le iscrizioni si apriranno il 1° settembre
Accademia di Medicina di Torino: Comunicato Stampa
Martedì 4 maggio alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “L’ipertensione secondaria”. Introduce l’incontro Franco Veglio, Professore Ordinario di Medicina Interna presso l’Università di Torino e socio dell’Accademia di Medicina. I relatori saranno Paolo Mulatero, Professore Ordinario di Medicina Interna presso l’Università di Torino e Guido Grassi, Professore di Medicina Interna presso l’Università di Milano Bicocca e Presidente della Società Italiana Ipertensione Arteriosa (SIIA).
Il tema della relazione del prof. Mulatero riguarda i due “Consensus” sulla diagnosi e terapia dell’ipertensione endocrina della Società Europea dell’Ipertensione, recentemente pubblicati sul “Journal of Hypertension”. L’Iperaldosteronismo primitivo è la forma più frequente di ipertensione arteriosa secondaria con una prevalenza del 5-6% nella popolazione ipertesa generale, ma molto più alta nei soggetti con ipertensione di difficile controllo o resistenti dove raggiunge anche al 20%. Il feocromocitoma è molto più raro, intorno allo 0.3-0.5% della popolazione ipertesa, ma può avere una presentazione drammatica con complicanze che pongono a rischio la vita dei pazienti.
La lettura del prof. Grassi riguarda le somiglianze e differenze tra le linee guida della Società Europea di cardiologia (ESC) e della Società Europea di ipertensione (ESH) e quelle della Società Internazionale di Ipertensione (ISH), cercando di evidenziare le implicazioni pratiche e le raccomandazioni che possono avere maggiore impatto nella pratica clinica quotidiana. Si sottolinea la necessità, raccomandata dalle Linee guida, dell’impiego precoce nella storia clinica della malattia della terapia farmacologica di associazione, in modo da permettere un miglior controllo pressorio nella popolazione.
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
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Giovedì 22 aprile dalle ore 18 alle 20, l’Associazione Amiche e Amici dell’Accademia di Medicina di Torino organizza una conferenza on line dal titolo “Il Dolore Cronico: diagnosi e terapia”. L’ “Association for the study of pain” (IASP), definisce il dolore come il prodotto di due componenti, la componente percettiva (o noicezione) che consente la ricezione e il trasporto al Sistema Nervoso Centrale di stimoli potenzialmente lesivi per l’organismo e quella esperienziale che è lo stato psichico collegato alla percezione di una sensazione dolorosa.
Dopo i saluti da parte del Presidente dell’Accademia di Medicina, prof. Giancarlo Isaia, e della Presidente dell’Associazione, dr.ssa Gabriella Tanturri, interverrà il dott. Gianluca Isoardo, medico neurologo, Città della Salute di Torino sul tema “Classificazione IASP del Dolore Cronico”. Il dott. Alessandro Bombaci, medico neurologo, Università degli Studi di Torino, nonché Segretario dell’Associazione, affronterà l’argomento de “Il Dolore Neuropatico Cronico”. Il Dolore Neuropatico è causato da un danno o da una disfunzione del sistema nervoso periferico o centrale, piuttosto che dalla stimolazione di recettori per il dolore. Seguirà la relazione della dott.ssa Federica Laino, medico anestesista e rianimatore, Struttura Complessa Terapia del Dolore e Cure Palliative: “Il Dolore Cronico: approccio terapeutico avanzato e terapia complementare”. La dott.ssa Maria Chiara Ditto, medico reumatologo, Città della Salute di Torino approfondirà la questione de “Il Dolore Cronico nelle malattie reumatiche”. Le malattie reumatiche sono un insieme di patologie che interessano in genere le articolazioni o le strutture anatomiche adiacenti o con esse funzionalmente correlate, quali ossa, muscoli, tendini, borse, fasce, legamenti e il cui sintomo principale è rappresentato dal dolore. Il dott. Enrico Fusaro, medico reumatologo, Città della Salute di Torino, curerà le conclusioni dell’incontro.
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro collegandosi alla pagina Facebook dell’Associazione Amiche e Amici dell’Accademia di Medicina di Torino (https://www.facebook.com/AAAMedicinaTorino).
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Venerdì 23 aprile alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “L’infarto nell’era del Covid”. Introduce l’incontro Patrizia Presbitero, primario di chirurgia interventistica presso l’Istituto Humanitas di Rozzano (MI), socio ordinario dell’Accademia di Medicina. Il relatore sarà Giulio Stefanini, Professore Associato di Cardiologia, Università Humanitas.
La pandemia da Covid-19 ha avuto rilevanti implicazioni in ambito cardiovascolare. Innanzitutto per un interessamento diretto dei pazienti con patologie cardiovascolari, che sono da subito risultati a più alto rischio di un decorso sfavorevole. Inoltre è stato mostrato da una serie di studi che la patologia Covid-19 ha un coinvolgimento diretto vascolare e miocardico, con un conseguente rischio di infarto del miocardio e di danno cardiaco, con meccanismi fisiopatologici solo parzialmente noti. Infine, non vanno sottovalutate le implicazioni indirette del Covid-19 sul trattamento delle patologie cardiovascolari: la riorganizzazione del sistema sanitario finalizzata alla gestione del Covid-19 ha avuto conseguenze negative sul trattamento tempestivo delle emergenze cardiovascolari, soprattutto nella prima fase della pandemia. Complessivamente, le patologie cardiovascolari e, in particolare, l’infarto del miocardio hanno avuto un ruolo centrale nell’era del Covid-19. L’esperienza degli ultimi 12 mesi dovrà rappresentare un bagaglio per la gestione clinica e organizzativa di possibili future emergenze sanitarie.
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
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Venerdì 9 aprile alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “Le gliflozine nel diabete e nello scompenso cardiaco”. Introducono l’incontro Paolo Cavallo Perin, professore di Medicina Interna all’Università di Torino, e Patrizia Presbitero, primario di chirurgia interventistica presso l’Istituto Humanitas di Rozzano (MI), entrambi soci dell’Accademia di Medicina. I relatori saranno Gabriella Gruden, Professore Associato di Medicina Interna presso l’Università di Torino e Dirigente Medico presso la Medicina Interna 3U della “Città della Salute e della Scienza di Torino” e Edoardo Gronda, Primario di Cardiologia dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Multimedica di Sesto San Giovanni (MI).
Le glifozine sono una nuova classe di farmaci per il trattamento farmacologico del diabete di tipo 2. I farmaci tradizionali del diabete agiscono aumentando la secrezione di insulina da parte del pancreas e/o la sensibilità degli organi periferici all’azione dell’insulina. Le glifozine agiscono invece a livello del rene, aumentando l’eliminazione con le urine di sodio e glucosio. La perdita glucosio con le urine migliora il compenso glicemico e facilita la perdita di peso. Inoltre, l’aumentata eliminazione con le urine di sodio favorisce il controllo della pressione arteriosa. Oltre a valutare l’azione dei farmaci per il diabete sul compenso glicemico, è importante studiarne l’effetto sulle complicanze a lungo termine del diabete. Studi clinici condotti a tale scopo hanno recentemente dimostrato che questa classe di farmaci ha un inatteso effetto protettivo su rene e cuore, riducendo il rischio di eventi cardiovascolari, scompenso cardiaco e malattia renale diabetica. Tali effetti benefici delle glifozine su cuore e rene sono recentemente stati dimostrati anche in pazienti non affetti da diabete, estendendo la platea di soggetti che possono beneficiare di questo nuovo importante strumento terapeutico.
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
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“In riferimento alla revisione del protocollo per la presa in carico dei Pazienti COVID a domicilio, messo a punto dalla Regione Piemonte (link), l’Accademia di Medicina di Torino esprime il suo compiacimento per l’introduzione della Vitamina D come supporto terapeutico, in aderenza ai numerosi dati della letteratura prodotti da Ricercatori di tutto il mondo che, pur in assenza di una definitiva e incontrovertibile evidenza scientifica, suggeriscono l’utilità di somministrarla, sempre sotto controllo medico, nella prevenzione e nel trattamento della malattia da COVID-19”.
Con queste parole il prof. Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino, ha commentato il provvedimento della Regione Piemonte, auspicando anche che altre Regioni assumano al più presto un’analoga posizione.
L’Accademia di Medicina di Torino da tempo sostiene l’utilizzo della Vitamina D, sia in prevenzione che in terapia dell’infezione da COVID-19, e ne ha suggerito le modalità di somministrazione in un documento propositivo (link) che è stato condiviso e sottoscritto da 156 Medici e Ricercatori italiani.
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Lunedì 15 marzo alle 17.30, l’Associazione Amiche e Amici dell’Accademia di Medicina di Torino ed il Segretariato Italiano Studenti in Medicina di Torino (SISM) organizzano una conferenza on line dal titolo “Leggere i segni della violenza”. La violenza, in particolare la violenza domestica, è da molti anni un grave problema sociale, che la pandemia e i lockdown hanno ancora inasprito. L’Associazione ha scelto quindi di inaugurare le proprie attività collaborando con gli studenti di medicina ad un momento formativo di particolare significato clinico e sociale. Dopo i saluti da parte del Presidente dell’Accademia di Medicina, prof. Giancarlo Isaia, e dell’incaricato locale del SISM Torino Giuseppe Cantelmo, interverrà la dr.ssa Paola Castagna, responsabile del Centro Soccorso Violenza Sessuale del S. Anna, sulle difficoltà a leggere e comprendere i segni della violenza. Seguiranno gli interventi del dott. Gianluigi D’Agostino, Presidente della Commissione Albo degli Odontoiatri di Torino e della dott.ssa Maria Teresa Sorrentino, Dirigente Medico Spec. Radiologia della Città della Salute di Torino. Infine, la dr.ssa Gabriella Tanturri, già Direttrice Struttura Semplice Day Surgery ORL (otorinolaringoiatria), Città della Salute di Torino, parlerà di “Lesioni ORL da violenza: strategie di riconoscimento” mentre la dr.ssa Cristina Biglia, che opera nei consultori come referente territoriale della rete antiviolenza, affronterà il tema “Risorse del territorio come risposta ai bisogni delle persone esposte a violenza e delle loro famiglie”. Sono previsti anche tre interventi da parte di rappresentanti del SISM per declinare l’incontro sulle domande degli studenti di medicina. L’iniziativa è nata in seguito ad un’osservazione di una studentessa di medicina, lamentava come i suoi colleghi ritenessero che la violenza fosse essenzialmente sessuale, quindi competenza ginecologica. In realtà, quasi tutte le specialità, per non parlare dei medici di famiglia, entrano in contatto con patologie o lesioni causate dalla violenza di genere. E’ importante che i giovani medici e gli studenti di medicina acquisiscano strumenti per saper “leggere” e interpretare i segni clinici o radiologici di violenza. In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro collegandosi alla pagina Facebook dell’Associazione Amiche e Amici dell’Accademia di Medicina di Torino (https://www.facebook.com/AAAMedicinaTorino).
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Venerdì 12 marzo alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “Le reazioni da ipersensibilità ai vaccini”. Introduce l’incontro Umberto Dianzani, socio dell’Accademia di Medicina e Professore di Immunologia presso l’Università del Piemonte Orientale. Il relatore sarà Giovanni Rolla, Direttore del reparto di Allergologia e Immunologia clinica presso l’Ospedale Mauriziano a Torino.
Le vaccinazioni rappresentano il più efficace intervento di sanità pubblica, che ha ridotto significativamente mortalità e morbidità di molte malattie infettive. Raramente, con una frequenza stimata tra 1: 50000 a 1: 1000000 possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità, la più temibile delle quali è l’anafilassi. La relazione all’ Accademia di Medicina tratterà i meccanismi alla base di queste reazioni, i relativi fattori di rischio, solo in parte noti, e il modo di eseguire in sicurezza le vaccinazioni, con riferimento particolare alla recente vaccinazione anti Covid.
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino: Comunicato Stampa
Venerdì 26 febbraio alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “L’intelligenza artificiale nella diagnosi medica: opportunità e pericoli”. Introduce l’incontro Teresa Cammarota, vicepresidente dell’Accademia di Medicina e Primario emerito di radiologia. Il relatore sarà Daniele Regge, socio dell’Accademia e Professore Associato di Radiologia all’Università di Torino nonché Direttore della Radiodiagnostica, presso l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Candiolo (TO).
In un futuro non troppo lontano l’intelligenza artificiale concorrerà con l’uomo nello svolgimento di molte attività lavorative. Anche il medico dovrà adeguarsi, lasciando ampi spazi al contendente virtuale. Gli algoritmi matematici potrebbero competere con il medico nella interpretazione delle immagini radiologiche o nella lettura dei vetrini di anatomia patologica o ancora nella scelta della terapia migliore per ogni singolo paziente. Anche in chirurgia, i robot potrebbero sostituirsi alle braccia del chirurgo. Nella seduta scientifica si illustreranno i principi, le nuove e potenziali applicazioni dell’intelligenza artificiale nell’ambito della diagnostica. Si cercherà di capire come le nuove tecnologie cambieranno la professione del medico. Infine, come per tutte le grandi rivoluzioni, anche quella dell’intelligenza artificiale non è priva d’insidie e occorre comprendere come queste potranno essere scongiurate.
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it
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Venerdì 29 gennaio alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “Cento anni fa: luci ed ombre sulla scoperta dell’insulina”. Introduce l’incontro Paolo Cavallo Perin, professore di Medicina Interna all’Università di Torino e Presidente della Società Italiana di Diabetologia dal 2008 al 2010. Il relatore sarà Massimo Porta, anch’egli professore di Medicina Interna all’Università di Torino, già Segretario generale della “European Association for the Study of Diabets” (EASD) dal 1999 al 2001. Sia il prof. Cavallo Perin che il prof. Porta sono soci ordinari dell’Accademia di Medicina. Il 2021 inaugura il centenario dall’inizio degli esperimenti che portarono l’anno successivo a sviluppare estratti di “insulae” pancreatiche (insulina) che permisero di salvare, per la prima volta, la vita di persone, soprattutto bambini e giovani adulti, colpite da diabete di tipo 1, fino allora inesorabilmente mortale. Fu il primo miracolo della medicina moderna, con lo sviluppo di un nuovo farmaco per via razionale e non per serendipità (scoperta casuale in una ricerca scientifica volta ad altri obiettivi). Tuttavia, questo trionfo della scienza medica fu accompagnato da una serie di incomprensioni, approssimazioni ed anche omissioni che, a un secolo di distanza, dimostrano come anche i giganti della ricerca possano rivelarsi umanamente non all’altezza delle scoperte da loro stessi realizzate.
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino: Comunicato Stampa
Nelle ultime decadi con il progressivo allungamento della vita si è assistito ad un notevole e rapido incremento nelle popolazioni occidentali del numero dei pazienti anziani in età superiore ai 65 anni con malattia renale cronica, con una prevalenza che supera il 13%, ma con dati particolarmente drammatici nell’età superiore ai 70 anni dove la prevalenza supera di molto il 40%. Queste osservazioni unitamente all’esistenza di un’ampia fascia di pazienti con manifestazioni sub cliniche ed alla possibile successiva evoluzione verso l’insufficienza renale terminale, rendono di notevole importanza una diagnosi precoce, un riferimento tempestivo allo specialista ed un trattamento adeguato dei fattori di progressione quali l’ipertensione arteriosa, il diabete associato, il dismetabolismo lipidico, l’obesità, e l’adozione di corretti stili di vita.
Questi argomenti saranno trattati il 15 gennaio 2021 alle ore 17.30 all’Accademia di Medicina nella relazione “Malattia renale cronica e prevenzione dei fattori di progressione nell’anziano”, tenuta dal Prof. Piergiorgio Messa, professore ordinario di Nefrologia dell’Università degli Studi di Milano, direttore della Nefrologia Dialisi e Trapianti Renali del Policlinico di Milano e dal 2019 Presidente della Società Italiana di Nefrologia.
L’argomento della giornata ed il relatore saranno introdotti dal prof. Piero Stratta, professore ordinario di Nefrologia dell’Università del Piemonte Orientale.
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
Accademia di Medicina di Torino: Vitamina D nella prevenzione e nel trattamento del COVID-19 – nuove evidenze
Con l’intento di fornire un utile contributo ed un supporto scientifico alle Istituzioni per contrastare la pandemia da COVID-19, l’Accademia di Medicina di Torino ha istituito un gruppo di lavoro, coordinato dal suo Presidente, Prof Giancarlo Isaia, Professore di Geriatria e da Antonio D’Avolio, Professore di Farmacologia all’Università di Torino, e composto da 61 Medici di molte città italiane; è stato elaborato un documento, inviato alle autorità sanitarie nazionali e regionali, che riporta sinteticamente le più recenti e convincenti evidenze scientifiche sugli effetti positivi della vitamina D, sia nella prevenzione che nelle complicanze del coronavirus, e che può essere condiviso inviando una mail all’Accademia di Medicina di Torino (accademia.medicina@unito.it).
Accademia di Medicina di Torino: Il cambiamento climatico: effetti sulla salute, sulla scienza e sull’agricoltura
Il primo dicembre alle ore 17.30 l’Accademia di Medicina di Torino in collaborazione con l’Accademia delle Scienze e l’Accademia dell’Agricoltura organizza una seduta scientifica dal titolo “Il cambiamento climatico: effetti sulla salute, sulla scienza e sull’agricoltura”.
Intervengono Paolo Vineis, professore ordinario di Epidemiologia Ambientale presso l’Imperial College di Londra e responsabile dell’Unità di Epidemiologia Molecolare ed Esposomica presso l’Italian Institute for Genomic Medicine (Iigm) di Torino, Elisa Palazzi, ricercatrice dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e docente di Fisica del clima all’Università di Torino e Andrea Schubert, docente del dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari, sempre dell’Università di Torino. Paolo Vineis è autore del libro “Salute senza confini. Le epidemie della globalizzazione” (Codice 2020).
In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it
Accademia di Medicina di Torino – Radiazione ultravioletta solare e COVID-19: c’è una relazione?
Si informa di uno studio italiano, in pubblicazione sulla rivista “Science of the Total Environment”, coordinato da Giancarlo Isaia, Professore di Geriatria all’Università di Torino e Presidente dell’Accademia di Medicina, e da Henri Diémoz, Ricercatore dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Valle d’Aosta, dal titolo:
Radiazione ultravioletta solare e COVID-19: c’è una relazione?
Accademia di Medicina di Torino – Conferenza online “Le terapie cellulari” | 30/09/2020
L’Accademia di Medicina di Torino riprende il 30 settembre alle ore 17.30, dopo una lunga pausa imposta dalla pandemia, le sue riunioni periodiche di aggiornamento scientifico aperte a tutti, nell’aula magna di via Po 18, con possibilità di seguire a distanza la conferenza collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it.
“Le terapie cellulari” è il tema dell’incontro che, introdotto da Giovanni Camussi, professore di nefrologia dell’Università di Torino, verrà sviluppato da Benedetto Bruno, responsabile dell’Unità di trapianto di midollo del Reparto di Ematologia delle Molinette e da Franca Fagioli, Professoressa di Pediatria dell’Università di Torino e Direttore del Laboratorio del Centro Trapianti di Cellule staminali e Terapia Cellulare dell’Ospedale Regina Margherita.
L’argomento trattato è molto innovativo in quanto le terapie cellulari si sono dimostrate in grado di offrire ottime opportunità terapeutiche in molti tumori, soprattutto del sangue, utilizzando preparazioni di cellule o di tessuti che, opportunamente manipolati in laboratorio, hanno mostrato una straordinaria efficacia.
Accademia di Medicina di Torino – Comunicato stampa
In relazione ai benefici effetti della Vitamina D nel contrastare gli effetti della pandemia COVID-19 recentemente sono stati pubblicati alcuni studi che confermano l’ipotesi diffusa nel marzo scorso da Giancarlo Isaia e da Enzo Medico, dell’Accademia di Medicina e dell’Università di Torino (https://www.unitonews.it/storage/2515/8522/3585/Ipovitaminosi_D_e_Coronavirus_25_marzo_2020.pdf) e pubblicata successivamente anche su Aging in Clinical and Experimental Resarch (ACER) (https://link.springer.com/content/pdf/10.1007/s40520-020-01650-9.pdf).
In particolare, uno studio randomizzato in aperto condotto all’Ospedale Universitario di Cordoba (Spagna) e di prossima pubblicazione, ma già disponibile on line, sulla rivista “The Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology” (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0960076020302764), ha dimostrato che la somministrazione di elevate dosi di calcifediolo (il metabolita idrossilato della Vitamina D) è in grado di ridurre significativamente il numero di pazienti affetti da Coronavirus che hanno successivamente manifestato importanti complicanze, tali da richiedere il loro ricovero in rianimazione: 76 pazienti, tutti sottoposti a trattamento con idrossiclorochina secondo il protocollo standard, sono stati suddivisi in due gruppi e 50 di essi sono stati trattati con calcifediolo, mentre nei restanti 26 pazienti tale farmaco non è stato somministrato: i risultati hanno dimostrato una differenza molto significativa fra i due gruppi, segnatamente in ordine alla comparsa di complicanze importanti della malattia, in quanto fra pazienti trattati con calcifediolo, solo il 2% ha dovuto poi essere ricoverato in terapia intensiva, a fronte del 50% dei pazienti che non avevano ricevuto il trattamento.
Lo studio, che richiede ulteriori conferme su un più elevato numero di pazienti, mostra che la Vitamina D è in grado di ridurre la comparsa delle maggiori complicanze della malattia e pertanto suggerisce l’opportunità della sua somministrazione in tutti i pazienti con COVID-19.
Accademia di Medicina di Torino – Associations between hypovitaminosis D and COVID-19: a narrative review
L’ipotesi formulata a fine marzo da Giancarlo Isaia e da Enzo Medico dell’Accademia di Medicina e dell’Università di Torino, relativamente al possibile ruolo preventivo della Vitamina D nei confronti dell’infezione da Covid-19, ha riscosso un’ampia risonanza in tutto il mondo ed è stata ripresa in un editoriale degli stessi autori dal titolo “Associations between hypovitaminosis D and COVID-19: a narrative review” (Link) che sta per essere pubblicato sul numero di agosto della rivista internazionale “Aging in Clinical and Experimental Research”.
Considerando ulteriori e più recenti evidenze scientifiche, il lavoro sottolinea che, pur non essendo ancora stato dimostrato un rapporto di causa/effetto fra l’ipovitaminosi D e l’infezione da Coronavirus e che sono necessari ulteriori studi per esplorare a fondo questo fenomeno, è molto probabile che la compensazione di questa carenza, molto diffusa in tutto il mondo e soprattutto in Italia, possa contribuire a mitigare le negative conseguenze della malattia: di conseguenza, gli Autori richiamano l’attenzione sulla necessità di promuovere pubbliche campagne di promozione atte ad incentivare il consumo di cibi ricchi in vitamina D o ad esporsi adeguatamente al sole.
La prossima pubblicazione dell’Editoriale rappresenta un importante ed autorevole accreditamento dell’ipotesi formulata dai due Docenti torinesi, che in un primo tempo era stata definita “Fake news” dall’Istituto Superiore di Sanità, che poi, sulla base di ulteriori evidenze scientifiche, ha opportunamente rivisto tale posizione.
Accademia di Medicina di Torino – La gestione della pandemia da COVID-19
L’Accademia di Medicina di Torino venne chiamata più volte nella sua secolare storia a fungere da consulente per i temi sanitari e di salute pubblica dello Stato, ed anche in occasione della pandemia da coronavirus, evento drammatico che ha sorpreso i sistemi sanitari di tutto il mondo, si è interrogata su quale potesse essere il suo modesto contributo. A tal fine, è stato richiesto ai Colleghi di manifestare liberamente opinioni, proposte, criticità e progetti, dalla sintesi dei quali, pubblicati sul sito dell’Accademia (www.accademiadimedicina.unito.it) è scaturito questo documento, articolato in 10 punti che si vuole indirizzare con pacatezza, trasparenza e spirito costruttivo agli operatori sanitari, agli amministratori ed all’opinione pubblica, con l’auspicio sia di contribuire a contrastare con maggiore efficacia future e non improbabili pandemie, sia di suggerire provvedimenti atti a migliorare il livello del SSN che in questa occasione ha mostrato evidenti criticità.
Patogeni trasmessi da zecche in Piemonte: quali rischi per la popolazione
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e VdA, prmuove il progetto dal titolo “Patogeni trasmessi da zecche in Piemonte: quali rischi per la popolazione”.
Materiale sull’uso consapevole degli antibiotici
Uso consapevole degli antibiotici: disponibile sul sito del Ministero della Salute il materiale predisposto dal Gruppo tecnico di coordinamento AMR (Antimicrobicoresistenza) in occasione della Giornata europea degli antibiotici tenutasi lo scorso 18 novembre.
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_6_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=campagne&p=dacampagne&id=127
Gioco di azzardo – Numero Verde 800 55 88 22 Acc
L’Istituto Superiore di Sanità ha realizzato la locandina sul numero verde dedicato a chi ha problemi legati al gioco d’azzardo.
Chiamando l’800 55 88 22, è possibile mettersi in contatto con esperti del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto e ricevere informazioni su tutte le risorse territoriali eventualmente presenti e dedicate, quali i servizi sanitari deputati al trattamento del disturbo da gioco d’azzardo, i servizi in grado di gestire le problematiche socio-economiche e/o legali legate all’indebitamento, nonché i numeri verdi regionali dedicati alla tematica.
Il Servizio, anonimo e gratuito, è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16.
Come precisato dall’ISS, la linea è aperta anche per gli operatori socio-sanitari con l’intento di agevolare lo sviluppo di un network tra i servizi che si occupano del trattamento del disturbo da gioco d’azzardo.
Inoltre, il numero verde è a disposizione anche degli operatori di gioco che troveranno un sostegno adeguato per affrontare situazioni di particolare problematicità socio-sanitaria.
Ministero della Salute – Neisseria gonorrhoeae ampiamente farmaco resistente (XDR) nel Regno Unito e in Australia
Dal Ministero della Salute alcune informazioni sui recenti casi di infezione da Neisseria gonorrhoeae e sulle strategie di prevenzione
Come evidenziato nel documento, il batterio Neisseria gonorrhoeae, che causa gonorrea o blenorragia, malattia sessualmente trasmissibile, negli ultimi decenni, ha sviluppato resistenza a diverse classi antimicrobiche e, più recentemente, anche alle cefalosporine di terza generazione.
Nel primo Rapid Risk Assessment (RRA) sulla Neisseria gonorrhoeae ampiamente farmaco-resistente nel Regno Unito e in Australia del 7 maggio 2018, il Centro Europeo per la prevenzione ed il Controllo delle Malattie (ECDC) di Stoccolma riporta che questi primi casi evidenziano la crescente minaccia rappresentata dalla gonorrea multi-resistente (MDR) e ampiamente resistente ai farmaci (XDR), in un contesto connotato da poche alternative terapeutiche, mancanza di un vaccino e limitate capacità di sorveglianza in molte aree del mondo.
Emerge, quindi, come sottolineato dal Dicastero, la necessità di continuare ad aumentare la consapevolezza sul problema tra il pubblico, i medici, il personale di laboratorio, gli epidemiologi e gli altri operatori sanitari e professionisti di sanità pubblica.
Gli sforzi di prevenzione devono concentrarsi su misure volte a ridurre il numero complessivo di casi di gonorrea, rimarcando l’importanza di comportamenti sessuali sicuri, in particolare attraverso l’uso del preservativo, e seguendo le linee guida nazionali relative all’effettuazione di test per le infezioni sessualmente trasmesse dopo rapporti sessuali non protetti con partner nuovi o occasionali.
Rapid Risk Assessment Extensively drug-resistant (XDR) Neisseria gonorrhoeae in the United Kingdom and Australia:
https://ecdc.europa.eu/en/publications-data/rapid-risk-assessment-extensively-drug-resistant-xdr-neisseria-gonorrhoeae-unitedhttps://ecdc.europa.eu/en/publications-data/rapid-risk-assessment-candida-auris-healthcare-settings-europe
Ministero della Salute – Candida auris in ambito sanitario-Rapid Risk Assessment dell’ECDC
Dal Ministero della Salute alcune indicazioni per l’accertamento diagnostico della Candida auris, la prevenzione del contagio in ambito ospedaliero ed il controllo dei focolai
Secondo i dati del Centro Europeo per la prevenzione delle malattie (ECDC) di Stoccolma, il numero di casi di Candida auris, un fungo associato a infezioni invasive e focolai in ambito sanitario che può causare candidemia, infezioni di ferite e otiti, riportati nei Paesi europei è aumentato in modo significativo negli ultimi 2 anni. Infatti, il 23 aprile 2018 l’ECDC ha pubblicato il primo aggiornamento del Rapid Risk Assessment sulla Candida auris in ambito sanitario del 2016.
Il documento fornisce aggiornamenti dal punto di vista clinico ed epidemiologico, nonché indicazioni per l’accertamento diagnostico, la prevenzione del contagio in ambito ospedaliero, il controllo dei focolai.
Secondo l’ECDC è necessario aumentare la conoscenza della Candida auris nelle strutture sanitarie europee, in modo che si possano adottare le strategie di laboratorio eD implementare misure adeguate di prevenzione e controllo delle infezioni, laddove necessario. Sebbene tale infezione, al momento, non sembri interessare il nostro Paese, il Ministero ritiene opportuno favorire la massima diffusione del Rapid Risk Assessment elaborato dall’ECDC presso le strutture sanitarie, inclusi presidi ed aziende ospedaliere.
Rapid risk assessment Candida auris in healthcare settings – Europe: https://ecdc.europa.eu/en/publications-data/rapid-risk-assessment-candida-auris-healthcare-settings-europe
Piano Nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza
Si informa che, sul sito del Ministero della Salute, è stato pubblicato il Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza (PNCAR) 2017-2020, approvato dalla Conferenza permanente Stato- Regioni nella seduta del 2 novembre u.s..
Il documento – predisposto da un Gruppo di lavoro, istituito nel 2015 presso la Direzione Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, a cui ha preso parte anche la Federazione, rappresentata dal Segretario, Dr. Maurizio Pace – prevede sei ambiti di intervento: sorveglianza, prevenzione e controllo delle infezioni, uso corretto degli antibiotici, formazione, comunicazione e informazione e ricerca e innovazione.
In linea con le indicazioni fornite dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il Piano ha l’obiettivo di fornire un indirizzo coordinato e sostenibile per contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza (AMR) a livello nazionale, regionale e locale, attraverso l’integrazione di tutti i settori interessati: umano, veterinario, sicurezza degli alimenti, agricolo e ambientale.
Secondo l’OMS, l’AMR rappresenta oggi una delle maggiori minacce per la
salute pubblica a causa dell’impatto epidemiologico ed economico del fenomeno.
Rispetto ad altri farmaci, l’uso inappropriato di antimicrobici pone, infatti,
questioni particolari di natura clinica ed etica, in quanto, contribuendo alla selezione di ceppi resistenti, rende inefficace il farmaco con conseguenze dannose per i pazienti e l’intera collettività.
Secondo il documento, per raggiungere livelli sempre più elevati di appropriatezza clinica ed organizzativa, appare fondamentale il ruolo dei professionisti (medici, farmacisti, veterinari, altri operatori sanitari e società scientifiche) che operano sul campo. A tal fine, è prevista la realizzazione di una campagna nazionale annuale a connotazione intersettoriale sul problema dell’AMR e sull’uso consapevole di antibiotici mediante il coinvolgimento di operatori sanitari, pazienti e società scientifiche e di categoria.
Il Piano stabilisce, inoltre, che, con riferimento alle azioni previste per assicurare la sorveglianza dei consumi degli antibiotici nel settore umano, si instauri entro il 2018 un canale di dialogo con le farmacie per la prevenzione dell’uso scorretto degli antibiotici, volto a favorire la corretta informazione della popolazione sull’uso responsabile di antibiotici e su controindicazioni e interazioni tra i farmaci.
A tal fine, anche le Regioni dovranno contribuire entro lo stesso termine a
coinvolgere farmacie e farmacisti nel monitoraggio della dispensazione inappropriata e nella prevenzione dell’uso scorretto degli antibiotici.
In particolare, allo scopo di monitorare il raggiungimento degli obiettivi fissati, il Piano prevede la definizione, entro il 2018, di un nuovo accordo SSN farmacie per la prevenzione della salute pubblica per lo sviluppo di campagne di prevenzione dell’uso scorretto degli antibiotici; la pubblicazione di un rapportoannuale sull’utilizzo di antibiotici entro il 2018; lo sviluppo del processo di raccolta dei dati di appropriatezza prescrittiva e di dispensazione secondo le indicazioni di AIFA; l’implementazione del rapporto annuale con i dati del monitoraggio regionale relativi all’appropriatezza prescrittiva e all’appropriata dispensazione ed infine la pubblicazione sul sito del Ministero della Salute di un rapporto annuale integrato sull’utilizzo di antibiotici in ambito umano e veterinario, correlati ai dati di antibiotico-resistenza.
Inoltre, anche con riferimento al settore veterinario, il Piano si pone come obiettivo centrale la riduzione del fenomeno dell’AMR tramite la corretta gestione del farmaco, realizzabile con l’adozione di un sistema informatizzato per tracciare il percorso produttivo e distributivo dei medicinali veterinari con le finalità di: migliorare gli strumenti di analisi, controllo della filiera e sorveglianza a disposizione delle Autorità competenti; monitorare e studiare l’AMR; favorire l’integrazione con i sistemi per la dematerializzazione della ricetta veterinaria, al fine di snellire le procedure operative attualmente sostenute dagli operatori.
Il Piano evidenzia, altresì, che l’entrata in vigore del regolamento (UE) n. 2016/429 relativo alle malattie animali trasmissibili, prevista per il 21 aprile 2021, rafforzerà ulteriormente la base normativa per la sorveglianza e il monitoraggio della resistenza agli antibiotici.
Si informa, infine, che il documento è reperibile sul sito del Ministero della
Salute al seguente link:
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2660_allegato.pdf
Prevenzione e controllo delle malattie batteriche invasive prevenibili con vaccinazione
Si trasmette la circolare del Ministero della Salute per la Prevenzione ed il controllo delle malattie batteriche invasive prevenibili con vaccinazione.
Il documento intende definire le procedure standard di sorveglianza e controllo delle infezioni batteriche invasive da seguire in tutto il Paese.
Il sistema prevede la raccolta e l’invio dei dati relativi ai casi confermati di malattia e dei ceppi/campioni da parte dei laboratori diagnostici al Laboratorio di Riferimento Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento di Malattie Infettive, per una completa caratterizzazione microbiologica e/o diagnostica. In allegato al documento è riportata la scheda di segnalazione.
Il protocollo della sorveglianza è disponibile al seguente link dove saranno resi disponibili anche eventuali aggiornamenti:
http://www.iss.it/mabi/index.php?lang=1&tipo=19
Scarica circolare del Ministero della Salute
Orari di apertura farmacie
Cambiano le bacheche delle farmacie a Torino. A partire da ieri, infatti, affissi sotto alle croci verdi del capoluogo piemontese non ci saranno più i consueti calendari con l’elenco delle farmacie di turno. Con la liberalizzazione degli orari di apertura, infatti, Federfarma ha deciso di modificare anche le modalità di informazione ai cittadini, indicando semplicemente gli indirizzi dei 90 esercizi (su un totale di 279) che prestano servizio con orario continuato, senza effettuare dunque la pausa per il pranzo. Nelle bacheche, dunque, sono ormai presenti solamente i turni delle farmacie aperte nei giorni festivi, negli orari serali fino alle 21:30 e di notte. Ai cittadini torinesi è stato indicato 9-19 come orario di apertura, identico per tutte le 90 farmacie in questione. Tuttavia, il direttore dell’associazione provinciale dei titolari di farmacia ha spiegato al quotidiano La Stampa che «alcune potrebbero in realtà aprire prima delle 9 e chiudere dopo le 19, ma per praticità indichiamo quelle in cui il servizio è sicuramente e almeno garantito dalle 9 alle 19». La scelta, ha aggiunto il dirigente, è stata dettata dal fatto che «ci siamo resi conto che come è accaduto per il normale commercio, l’esigenza della clientela non ha più gli orari di un tempo. La richiesta di una farmacia aperta in pausa pranzo è cresciuta negli ultimi anni, come è cresciuta per molte altre tipologie di negozi». In termini concreti, nelle bacheche delle farmacie di Torino sono presenti da ieri tre elenchi, in funzione dei diversi gruppi di circoscrizioni della città. Le modalità di lettura, tuttavia, non cambiano: continuano ad essere presenti, ovviamente, gli indirizzi degli esercizi, assieme all’evidenza dei turni festivi. In futuro gli stessi saranno pubblicati anche sul sito internet di Federfarma, e da lì chi vorrà potrà stamparli per poterli consultare con maggiore comodità.
Il Direttore di Federfarma Torino – dr. Andrea Colombo
Delega ritiro ricette e trasmissione promemoria ricetta dematerializzata via e-mail alle farmacie
Si trasmettono delucidazioni relative alla delega al ritiro delle ricette e alla trasmissione del promemoria delle ricette dematerializzate.
Denunce a domicilio – Questura di Torino
La Regione Piemonte ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione volta a far conoscere il servizio della Questura di Torino di ricezione “DENUNCE A DOMICILIO” nella fascia oraria 08:00-20:00, attivo da settembre 1999, in favore delle persone che abbiano superato i 65 anni e dei disabili.
Si tratta di pattuglie con a bordo personale in divisa specificatamente formato che pattugliano il territorio e, qualora pervenga una richiesta di ricezione di una denuncia, si recano presso l’abitazione del richiedente.
La richiesta di intervento viene attivata semplicemente componendo il numero 113.
Prevenzione e controllo della malaria in Italia
Il Ministero della Salute ha revisionato le Linee Guida per la prevenzione e il controllo della malaria risalenti al 1997.
Come evidenziato nella Circolare del 27 dicembre 2016 “Prevenzione e controllo della malaria in Italia”, la diffusione della malaria nel mondo è stata notevolmente ridotta negli ultimi anni grazie all’attuazione di programmi di lotta e controllo promossi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Tuttavia nelle aree tropicali e sub tropicali la malaria rappresenta ancora la più importante malattia trasmessa da vettore; mentre, nei paesi non endemici, la malaria continua ad essere la più importante malattia d’importazione, legata al numero crescente sia di viaggiatori internazionali, sia di flussi migratori provenienti da aree endemiche.
Anche in Italia, come in Europa, la malaria è la malattia tropicale più frequentemente importata. Secondo dati epidemiologici recenti, relativi al periodo 2010-2015, i casi di malaria notificati sono 3.633, di cui 89% con diagnosi confermata. La quasi totalità di casi sono d’importazione, i casi autoctoni riportati sono stati sette. Tra i cittadini italiani si sono riscontrati il 20% dei casi, di cui il 41% in viaggio per lavoro, il 22% per turismo, il 21% per volontariato/missione religiosa.
Ulteriori informazioni sul sito del Ministero http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2785
Scarica Circolare del 27/12/2016
Farmaci equivalenti
I farmaci equivalenti sono identici agli altri farmaci per qualità, sicurezza ed efficacia.
L’unica differenza è che costano meno.
Scarica l’app “ioequivalgo” e chiedi al tuo medico o al tuo farmacista di fiducia.
Per maggiori informazioni vai alla pagina http://www.ioequivalgo.it/
Farmaci & Estate
Nella stagione estiva le alte temperature, l’elevato tasso di umidità e la maggiore intensità dei raggi ultravioletti possono incidere sull’integrità, l’efficacia e la sicurezza dei farmaci e quindi sui loro effetti sull’organismo. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) suggerisce alcuni accorgimenti che contribuiranno a far trascorrere un’estate serena, al riparo da spiacevoli inconvenienti.
Scarica Informativa Farmaci&Estate
Apertura al pubblico delle farmacie
LA FARMACIA AL SERVIZIO DEL CITTADINO: INFORMAZIONI UTILI
L’organizzazione delle chiusure delle farmacie è finalizzata al raggiungimento di un elevato livello di fruibilità e continuità del servizio farmaceutico al cittadino.
Orario di apertura
L’orario giornaliero di apertura diurna delle farmacie è liberamente compreso tra le 9,00 e le 19,30, con la possibilità di anticipare l’apertura sino alle 08,00 e posticipare la chiusura sino alle 20,30.
L’orario giornaliero deve comunque rispettare gli eventuali obblighi di apertura stabiliti dalle normative comunali.
Servizio di Guardia Farmaceutica (Farmacia di Turno) per la Provincia di Torino
La Guardia Farmaceutica (Farmacia di Turno) è un servizio che ogni farmacia aperta al pubblico deve fornire in base a una specifica Legge Regionale (Legge regionale 14 maggio 1991, n. 21) ed alla regolamentazione annuale proposta dalla ASL in accordo con Federfarma (Associazione Titolari di Farmacia) e l’Ordine dei Farmacisti provinciale.
Tale servizio, tra i più qualificanti e precipuo della professione di farmacista, ha due caratteristiche fondamentali: la presenza e l’accessibilità su tutto il territorio e la disponibilità 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno.
Il servizio viene svolto da un farmacista nella farmacia di turno ed assicura la distribuzione dei medicinali durante gli orari di chiusura delle farmacie.
Le farmacie di turno svolgono il servizio di norma fino al normale orario di chiusura a battenti aperti e successivamente a battenti chiusi fino all’ora di apertura antimeridiana.
Per le dispensazioni di medicinali effettuate nelle farmacie durante le ore notturne (dopo le 20.00) spetta al farmacista un diritto addizionale di € 3,87, aumentato a € 4,91 per le farmacie rurali sussidiate.
Tale diritto è a carico del Servizio Sanitario Nazionale, per i medicinali concedibili, quando la prescrizione è redatta sugli appositi moduli validi per il S.S.N. con specifica indicazione di urgenza da parte del medico, oppure quando la prescrizione è rilasciata dai medici addetti ai servizi di Guardia Medica (Servizio di Continuità Assistenziale).
Servizio Notturno nella città di Torino
Nella città di Torino il servizio notturno continuativo viene garantito dalle seguenti sedi farmaceutiche:
- Farmacia Comunale sede n°42 Via XX Settembre n°5 (Piazza Paleopaca);
- Farmacia Nizza (V. Nizza 65);
- Farmacia Piazza Massaua (P.zza Massaua 1).
La presenza sul territorio di una farmacia di turno è obbligatoriamente segnalata dalla caratteristica insegna a croce accesa nelle ore serali e notturne.