VENDITA ON LINE DI MEDICINALI

Sulla scorta di quanto previsto dalla legislazione europea (Direttiva 2011/62/UE), anche in Italia sarà possibile acquistare on line i farmaci senza obbligo di prescrizione medica. In verità, ad oggi la vendita on line dovrebbe essere già operativa nel nostro paese (si tenga presente che la normativa italiana di recepimento della suddetta Direttiva UE, ossia il d.lgs. 17/2014, risale al marzo dell’anno scorso), ma – a causa della lentezza nell’iter di attuazione delle norme comunitarie – non è attualmente ancora possibile per le farmacie esercitare questa attività di c.d. “vendita a distanza al pubblico”.
Secondo quanto stabilito dal d.lgs. 17/2014, vi sono due condizioni perché la suddetta attività di vendita di farmaci on line possa essere intrapresa. In primo luogo è necessaria l’autorizzazione della Regione, che viene rilasciata a fronte della presentazione da parte del farmacista di tutte le informazioni necessarie ad identificare compiutamente il luogo fisico da cui vengono spediti i medicinali, nonché – ovviamente – il sito internet attraverso il quale viene effettuata l’attività di vendita. In secondo luogo occorre che il farmacista ottenga dal Ministero della Salute un “logo” ufficiale nazionale (una sorta di “sigillo di qualità”) da apporre su ogni pagina del proprio sito web, secondo le modalità ed in forza dei requisiti che lo stesso Ministero deve stabilire. Questo secondo passaggio è quello che sembra causare il lamentato rallentamento nell’avvio della pratica di vendita on line. Infatti il Ministero non ha provveduto a predisporre il logo nazionale (benchè l’Unione Europea, con il Regolamento n.699/2014, abbia fornito un modello di logo sin dal 24.6.2014) e nemmeno ha ancora regolamentato il procedimento attraverso cui tale logo dovrà essere assegnato ai farmacisti che ne fanno richiesta. Cosicchè, ad oggi, la vendita on line di farmaci continua a non poter essere legittimamente intrapresa.
E’ chiaro che l’attribuzione del logo ministeriale ai siti internet di vendita di medicinali on line non è una mera formalità, ma riveste un’importanza fondamentale ai fini della farmacovigilanza e segnatamente ai fini del contrasto allo smercio illegale di medicinali (contraffatti) mediante la rete informatica. Ed è altresì chiaro che la previsione di questo logo (e dei controlli che ad esso sono collegati) contribuisce a garantire e a tutelare il diritto alla salute dei cittadini. Proprio per queste ragioni occorre che il Ministero provveda al più presto a regolamentare la materia (così come del resto impongono le norme nazionali di riferimento). Anche perché in questo contesto di incertezza (in cui non sussistono i presupposti perché la vendita di medicinali on line da parte delle farmacie possa essere concretamente intrapresa, ma in cui la vendita stessa è pur sempre consentita dalla legge) si rischia un incremento delle piattaforme informatiche di vendita abusiva di medicinali contraffatti, le quali – mascherando il loro smercio illegale sotto l’egida della previsione legislativa che ammette la vendita a distanza di medicinali – potrebbero addirittura vedere incrementati i loro traffici (attraendo un bacino di utenza erroneamente convinto di acquistare farmaci “sicuri”). E questo – superfluo a dirsi – è un rischio che il nostro governo dovrebbe evitare.

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