Terra Sancta Museum

Paola Brusa e Mario Giaccone

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Università di Torino, DSTF – Ordine dei Farmacisti della provincia di Torino


Lo scorso mese di dicembre il settore Cooperazione Internazionale del Comune di Torino, nelle persone dell’ing. Maurizio Baradello e dell’arch. Antonio La Rocca, Coordinatore del PMSP (
Palestinian Municipalities Support Program) -programma di cooperazione curato dal Consolato generale italiano a Gerusalemme e co-finanziato dal Ministero italiano degli Affari Esteri e dal Ministry of Local Government palestinese- ci hanno contattati per presentarci l’opportunità di collaborare ad un Progetto. Si trattava di apportare un contributo tecnico scientifico alla realizzazione di una sala museale presso la nuova sede del Terra Sancta Museum nella quale verranno esposti più di 400 vasi utilizzati un tempo dalla antica Farmacia dei Francescani di San Salvatore in Gerusalemme.

Perché coinvolgere istituzioni del territorio piemontese? Perché il Comune di Torino è attivo da tempo su diversi progetti destinati alla popolazione della palestina e perché la maggior parte delle ceramiche era stata prodotta in Piemonte.

Pertanto, per meglio capire quale fosse l’obiettivo del Progetto ed il nostro ruolo, abbiamo in primis analizzato il testo “Ceramiche e Farmacia di San Salvatore a Gerusalemme” di G. Farris e A. Storme; nel testo, fra il resto, è riportata una minuziosa descrizione di oltre 400 maioloche le quali contenevano prodotti riconducibili a ben 18 forme farmaceutiche.

Nel testo sono presenti anche delle ceramiche recanti lo stemma dei Savoia con specifico rimando a Torino (Fig.1). Effettivamente dall’analisi storica risulta che in quell’epoca i vasi erano stati ordinati in Liguria e Piemonte, quindi la presenza dello stemma Sabaudo è assolutamente pertinente.

Analizzando la struttura dei vasi ed il loro possibile contenuto abbiamo riscontrato che su molte ceramiche vi è un’iscrizione in lingua seicentesca italiana inerente al contenuto della maiolica stessa; dal testo “Ceramiche e Farmacia di San Salvatore a Gerusalemme” si evince inoltre che tali iscrizioni si ritrovano su un congruo numero di reperti. Sarà possibile approfondire lo studio su testi e Farmacopee italiani antichi e contemporanei per individuare il contenuto e l’attivtà delle preparazioni farmaceutiche maggiormente allestite nei secoli scorsi, studiandone possibili applicazioni in base alle conoscenze scientifiche attuali.

Uno degli obiettivi del nostro studio sarà quindi individuare quelle formulazioni utilizzate nel periodo di massima attività della farmacia di San Salvatore (1650-1700) che si possano ancora utilizzare oggi senza pericoli per un eventuale consumatore; tale obiettivo potrà essere raggiunto attraverso l’analisi puntuale degli ingredienti contenuti nelle diverse formulazioni: l’eventuale riformulazione probabilmente richiederà l’esclusione di quelle sostanze oggi ritenute potenzialmente tossiche. Successivamente, se ci fosse l’interesse ad riallestire dei prodotti, sarà possibile effettuare uno studio formulativo, un controllo della qualità ed una valutazione economica degli stessi per stabilire il Break Even Point ed i possibili utili derivanti dalla commercializzazione dei prodotti scelti.

Da una prima analisi della descrizione di circa 40 maioliche sono effettivamente state riscontrate alcune preparazioni utilizzabili ancora oggi.

Il Progetto coinvolge diversi partner: in Gerusalemme la Custodia Terra Sancta e l’Associazione di Terra Santa, sotto l’egida del Consolato Generale di Italia; in Italia l’Ordine dei Farmacisti della provincia di Torino ed il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università di Torino in collaborazione con il Servizio Relazioni Internazionali, Progetti Europei, Cooperazione e Pace della Città di Torino che ha coordinato lo studio di fattibilità.

A fine gennaio chi scrive, per conto dell’Università e dell’Ordine di Torino e dell’Ordine dei Farmacisti della Provinicia di Torino, ha preso parte ad una missione avvenuta in Gerusalemme in cui erano presenti tutti i partner già citati. In tale occasione è stato possibile visitare tutti i luoghi in cui si realizzerà il Terra Sancta Museum e partecipare ad alcune riunione con tutti i partner mirate a definire la fattibilità dello studio proposto ed i ruoli dei singoli.

Il fattore più importante e forse determinante nel definire l’approccio tecnico scientifico da svilippare per portare a termine il Progetto è stato il poter conoscere de visu la realtà socio politica del territorio ed i bisogni culturali o non della popolazione.

A conclusione quindi di questa prima fase progettuale, Università ed Ordine hanno manifestato la loro disponibilità ad offrire il supporto tecnico scientifico necessario a realizzare il seguente programma:

  • studio dei vasi/oggetti e dei testi inerenti conservati presso la sede dell’Archivio Storico della Custodia di Terra Sancta. Tale parte di progetto sarà realizzata attraverso stage di studenti o borsisti dell’Università di Torino a Gerusalemme

  • studio delle forme farmaceutiche, dell’attività curativa del loro contenuto con confronto tra il XVII-XVIII ed i tempi odierni

  • studio formulativo per un possibile allestimento di prodotti simili utilizzabili al giorno d’oggi

  • ricerca online di dati relativi a farmacie e dispensari medici di altre Custodie presenti nel mondo

  • collaborazione alle strategie di allestimento della sala museale ed al progetto di una sezione interattiva multimediale

  • studio di fattibilità ed eventuale realizzazione di un mini laboratorio didattico da inserire nella sala museale dedicata alla Farmacia.

Attualmente alcuni dei partner del progetto sono impegnati in una campagna di reperimento fondi per sostenere la realizzazione delle sale museali dedicate alla Farmacia dei Francescani di San Salvatore, sale in cui sarà visibile il logo delle Istituzioni che hanno contribuito alla realizzazione.